«Arriva il momento in cui bisogna fare scelte»
Bisogna avere perso contatto con la realtà per dire che “serve la soluzione negoziata” quando nelle ultime tre settimane è stato fatto ogni sforzo politico, economico e diplomatico per portare Gheddafi a più miti consigli, inutilmente. Bisogna avere perso contatto con la realtà per dire frasi prive di senso come “Una cosa è difendere i diritti umani, un’altra è scatenare la guerra”, quando la guerra in Libia c’è da ben tre settimane. Bisogna avere perso contatto con la realtà per voler fare il presidente del Consiglio e avere posizioni politiche da assemblea d’istituto, per parlare della Costituzione senza averla letta o mentendo consapevolmente. Per carità, niente di nuovo: è noto da tempo che un pezzo enorme della sinistra italiana non ha posizioni politiche ma solo riflessi condizionati. Ma è molto triste lo stesso. Oggi il presidente dei Verdi al Parlamento europeo, Daniel Cohn-Bendit, su Repubblica ricorda all’Italia perché nel resto d’Europa i Verdi non sono dei partitini dall’uno per cento al traino della sinistra comunista.
«Chi scende in piazza contro la missione internazionale cerca magari una terza via ma di fatto non è neutrale, bensì con Gheddafi. […] In Germania si va in piazza contro l’atomo. Vedo appelli anti-raid aerei solo in Italia, o in Grecia dai neostalinisti. Finiscono per schierarsi con la Cina, Putin e Chavez. Sono prigionieri delle categorie degli anni ’50. […] In Italia vedo appelli a protestare mossi dall’ossessione assoluta e accecante della mitica lotta contro l’imperialismo americano. Come fa Vendola a dire né con Gheddafi né con le bombe? […] Arriva il momento in cui bisogna fare scelte. La Resistenza italiana, francese o jugoslava fu giusta, ma sanguinosa. Gli Alleati non la lasciarono sola. Che lo voglia o no, chi vuol lasciare soli i rivoluzionari libici è con Gheddafi, non è neutrale. E schiavo di miti come l’ossessione della pace a ogni costo che a Monaco 1938 portò Londra e Parigi a cedere a Hitler. O il mito del patto Molotov-Ribbentrop, giustificato dall’Urss perché anti-imperialista»