Questo sito contribuisce alla audience di IlPost

–280 giorni alle elezioni statunitensi

–280 giorni alle elezioni statunitensi
–7 giorni alle primarie in New Hampshire

presidential seal

È stata una gran nottata, che ci ha dato quattro notizie.

results

1. Hillary Clinton e Bernie Sanders tra i Democratici sono arrivati praticamente pari. In questo momento Clinton ha uno zero virgola qualcosa di vantaggio, lo scrutinio non è ancora finito e nessuno tra i grandi network si è sbilanciato: né Clinton né Sanders si sono dichiarati vincitori, seguiranno riconteggi e verifiche. Con dati del genere, però, nessuno dei due può davvero dirsi pienamente vincitore dell’elezione: e questo fa di Bernie Sanders il vincitore dal punto di vista politico e mediatico. Questo dovrebbe dargli una spinta in New Hampshire, dove si vota tra una settimana e dove già era in vantaggio nei sondaggi, ma occhio a trarre conclusioni affrettate. Primo: c’è un dibattito televisivo il 4 febbraio, stavolta con Clinton e Sanders da soli (O’Malley è stato un disastro e si è ritirato). Secondo: nel 2008 dopo essere arrivata terza in Iowa e in piena Obama-mania Hillary Clinton ribaltò i sondaggi e vinse in New Hampshire. Questa corsa dopo stanotte è diventata ancora più incerta e appassionante.

https://www.youtube.com/watch?v=bZQkg3ejdo0

Il discorso di Bernie Sanders dopo i risultati.

2. Tra i Repubblicani ha vinto Ted Cruz, che era dato pochi punti dietro Trump dagli ultimi sondaggi, dopo un periodo passato in testa. Da una parte sembrerebbe la conferma di qualcosa che ci diciamo fin dall’inizio, sull’Iowa: vanno forte i candidati che hanno il sostegno dei gruppi religiosi conservatori, soprattutto gli evangelici. Era successo sia nel 2012 con Rick Santorum che nel 2008 con Mike Huckabee. Dall’altra parte, però, si tratta della prima volta dal 1980 che un candidato Repubblicano vince i caucus dell’Iowa senza essere un grande sostenitore dell’industria dell’etanolo – anzi, trovandosi osteggiato dalla lobby più potente dello stato. Questo dice qualcosa della forza di Cruz e del suo messaggio – che è di destra radicale, persino più di quello di Trump, seppure espresso in modi più istituzionali – tra gli elettori conservatori. Anche qui, però, tenete tutto in prospettiva: primo, è ancora solo l’Iowa; secondo: Cruz ha preso comunque solo il 27 per cento dei voti.

https://www.youtube.com/watch?v=ZtETHOXvGvo

Il discorso di Ted Cruz dopo i risultati.

3. Considerate le condizioni di partenza, tra cui i mesi passati in testa ai sondaggi, Donald Trump doveva vincere: e invece non solo non ha vinto, ma è arrivato secondo a pochi passi da un terzo posto che sarebbe stato un vero disastro. Capiremo meglio nei prossimi giorni cosa è successo, ma di certo il problema non è stato la bassa affluenza: l’affluenza è stata altissima, record storico per i Repubblicani in Iowa. Una risposta possibile è che molti sono andati a votare per non votare lui. Un’altra risposta possibile è che non tutte le persone che si dichiaravano dalla sua parte nei sondaggi telefonici hanno deciso di uscire di casa per partecipare ai caucus, uno scenario che da tempo era considerato plausibile, ne avete letto più volte qui. Il discorso di Trump successivo ai risultati è stato straordinariamente sobrio e pacato, probabilmente nel tentativo di gestire la serata e prendersi qualche momento di riflessione prima di capire cosa fare. Ci sarà un dibattito televisivo il 6 febbraio, vedremo se arriveranno fuochi d’artificio; Trump in New Hampshire è ancora in vantaggio ma questa serata potrebbe cambiare moltissime cose.

Il discorso di Donald Trump dopo i risultati.

4. Sapete anche perché questa serata potrebbe cambiare moltissime cose? Perché Marco Rubio è andato sorprendentemente bene, conquistando un terzo posto solidissimo che a un certo punto sembrava quasi potesse diventare un secondo posto. Chi è iscritto alla newsletter da un po’ sa che Rubio è forse il più “presidenziabile” in campo tra i Repubblicani e che la sua strategia è la cosiddetta “3-2-1”: negli stati in cui si vota a febbraio, il piano è arrivare terzo in Iowa, secondo in New Hampshire e primo in Nevada e/o South Carolina. La solidità di questo terzo posto, in uno stato che non gli era congeniale, è una buona promessa per il futuro: anche perché nel frattempo stanotte sono andati molto male sia John Kasich che Jeb Bush e Chris Christie.

Il discorso di Marco Rubio dopo i risultati.

Facciamo sedimentare un po’ i risultati di questa notte, vediamo cosa decidono di cambiare i candidati nei prossimi giorni, seguiamo i due dibattiti televisivi di questa settimana. Ci risentiamo sabato prossimo, con la guida alle primarie del New Hampshire. Ma anche stasera a Torino, se siete nei paraggi. Ciao!

Hai una domanda?
Scrivimi a costa@ilpost.it oppure rispondi a questa email, che poi è la stessa cosa.

Spread the word
Se quello che hai letto ti è piaciuto, consiglia a un amico di iscriversi alla newsletter oppure inoltragliela.