Lasciarsi un giorno a Roma
Volevo aggiungere altre due cose sulla Roma della prossima stagione: pensavo di farlo dopo la finale ma poi ho deciso che era meglio farlo oggi, perché comunque vada a finire domenica l’impatto emotivo annebbierà molti giudizi, compresi i miei. E se il calciatore da vendere segna due gol? E se quello a cui dare fiducia gioca malissimo? Le cose che sono successe all’Inter del triplete dopo il triplete e all’Italia campione del Mondo dopo i Mondiali 2006 insegnano, tra le altre cose, che le grandi vittorie hanno conseguenze sentimentali difficili da gestire nella programmazione di una squadra; per le grandi sconfitte vale lo stesso, anche se un po’ meno. Quindi queste due cose le scrivo oggi.
Bisogna farsi coraggio e vendere due giocatori a cui vogliamo bene. Bisogna vendere Osvaldo, che è forte come pochi altri in Italia (e che mi è anche molto simpatico, personalmente) ma che in questo momento deve dividersi lo spazio con due giocatori nel suo stesso ruolo: il primo è Totti, che è Totti, ed è ancora in grado di giocare a livelli sovrumani, ed è oggi secondo me un attaccante, anche perché altrimenti pesta i piedi al mostruoso Lamela; il secondo è Destro, che è forse il miglior giovane calciatore italiano e non può fare per un’altra stagione la terza punta. E poi bisogna vendere De Rossi, e lo so, ci piange il cuore, sul serio: è un giocatore meraviglioso. Ma qualcosa a Roma ha smesso di funzionare da un po’ di tempo, non per colpa sua, e lui non gioca come saprebbe, e i tifosi non lo sostengono come dovrebbero, e questo destabilizza lui e tutta la squadra più di quanto si veda superficialmente.
Incassati questi soldi – molti soldi, e magari dall’estero – comprare tre titolari e una riserva. I titolari siano un portiere, un terzino e un centrocampista centrale coi piedi buoni: un regista difensivo, stile Verratti o Pizarro, un tipo di giocatore che oggi la Roma non ha. La riserva sia una punta centrale forte fisicamente e già pronta, quindi non un giovane: i giovani devono giocare, mentre alla Roma serve uno tipo Rolando Bianchi o Denis o il Luca Toni di tre anni fa. Secondo me sarebbe realistico e sufficiente, per essere competitivi in campionato e in Europa League. Non che questo da solo basti, ovviamente: per quello serve un allenatore. Ma di quello bisogna parlare per forza lunedì.