Poi arriva un giorno che lo “zombie” sei tu
Posso immaginare la frustrazione della deputata Marta Grande nel trovarsi accostata sui giornali a chi ha millantato di avere titoli che non aveva, quando in realtà il Bachelor of Arts che lei ha conseguito in Alabama è tranquillamente equiparabile a una laurea triennale italiana. Lo immagino anche perché, al di là dello “stalking” giornalistico di cui parla, da ieri circolano moltissimo online (soprattutto su Facebook e tra militanti del PD) dei banner raffazzonati che la ridicolizzano, dileggiandola ed equiparandola a Giannino e Crosetto, che le lauree se le sono inventate e basta. Circolano tra migliaia e migliaia di persone che non saranno mai raggiunte da nessuna smentita, e molti di quelli a cui la smentita arriverà probabilmente non ci crederanno: un film che abbiamo visto centinaia di volte. Marta Grande parla, secondo me giustamente, di “fango”. La mia speranza è che da questo episodio possa imparare qualcosa: lei e magari anche qualcuno dei suoi elettori. Per esempio che è molto sgradevole essere dileggiati con delle bugie dagli avversari politici e dai militanti dei partiti avversari. Per esempio che prima di scagliarsi contro qualcuno a testa bassa vale la pena essere certi, ma certi certi, di non stare prendendo un granchio. Per esempio che questo genere di “attacchi” di massa online – il marchio di fabbrica dei militanti del Movimento 5 Stelle – sono spesso basati su ultra-semplificazioni o sfacciate invenzioni, e il malcapitato di turno che ci finisce in mezzo non ha praticamente modo di difendersi: è quella storia della bugia che può fare il giro del mondo nel tempo che la verità impiega ad allacciarsi le scarpe. Per esempio che utilizzare nomignoli denigratori – per giunta a volte basati sull’aspetto fisico delle persone – è una piccola barbarie, roba da fascistelli scemi. Insomma, che se costruisci un pezzo della tua fortuna politica sul fango e sull’insulto facile – “larve” di qua, “merde” di là, “cancro” a destra, “fallito” a sinistra – poi arriva un giorno che lo “zombie” sei tu.