Sete di showdown
Le frasi di Monti ieri a Seul sono state riportate dai giornali online con questo genere di virgolettati:
“Se il Paese non è pronto il governo potrebbe non restare. Non sono come Andreotti…”
“Via se il Paese non è pronto, io non tiro a campare”
Monti ai partiti: “Pronto a passare la mano”
“Se il Paese non è pronto io lascio”
Le esigenze di sintesi dei titoli giornalistici sono sacrosante, per quanto spesso pretesto di semplificazioni e distorsioni della realtà. Ormai chi legge abitualmente i giornali sa prendere con le molle i virgolettati: sa che spesso non sono veri virgolettati ma a loro volta sintesi più o meno affidabili delle cose dette. Giudicate voi, leggendo l’intera dichiarazione di Monti, quanto in questo caso la sintesi è risultata completa, veritiera ed efficace (corsivi miei).
«Se il Paese attraverso le sue forze sociali e politiche non si sente pronto per quello che noi riteniamo un buon lavoro non chiederemmo di continuare per arrivare a una certa data. Finora il paese si è dimostrato più pronto di quello che immaginassi e se qualche segno di scarso gradimento c’è stato è andato verso altri protagonisti del percorso politico, non verso il governo. Un illustrissimo uomo politico diceva: “meglio tirare a campare che tirare le cuoia”. Per noi nessuna delle due espressioni vale perché l’obiettivo è molto più ambizioso della durata ed è fare un buon lavoro»