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Un luogo comune sulle pensioni

Abbiamo ricominciato a parlare di pensioni e di come riformarle, e questa è una buona notizia. La cattiva notizia è che ne stiamo parlando nel solito modo superficiale con cui si parla delle cose in Italia, facendo a gara di luoghi comuni. Uno di questi, uno di quelli più in voga anche a sinistra, sostiene che aumentare l’età pensionabile sia dannoso ai fini dell’occupazione: più lavorano i vecchi e meno posti di lavoro ci sono per i giovani. Come spesso accade con le banalità, si tratta tecnicamente di una cosa falsa, come sa chiunque conosca un po’ il funzionamento dell’economia e del mercato del lavoro. Lo aveva spiegato con sintesi ed efficacia un articolo uscito lo scorso aprile sull’Economist.

Alcune persone temono che un aumento dell’età pensionabile riduca il numero dei posti di lavoro a disposizione. Questo equivoco, noto agli economisti come “lump of labour fallacy” [la fallacia del blocco dei posti di lavoro, ndr], in passato è stato usato per sostenere la necessità che le donne restassero a casa, così da non sottrarre posti di lavoro agli uomini. Oggi i sostenitori di questa tesi dicono invece che tenere i più anziani a lavorare sottrae posti di lavoro ai giovani. L’idea che una società possa diventare più prospera pagando più cittadini perché questi facciano niente è semplicemente priva di senso. Seguendo questa logica, se l’età pensionabile fosse abbassata a 25 anni saremmo tutti ricchi come Creso.

L’idea che il numero di posti di lavoro in una società sia fisso e immutabile, e quindi che mandare la gente in pensione due anni dopo riduca il numero di posti di lavoro mentre mandare la gente in pensione due anni prima li aumenti, è una balla come l’idea che la Terra sia piatta o che tre più tre faccia cinque. È vero il contrario: che una società che lavora e produce di più, creando più prosperità e benessere, aumenta le opportunità lavorative. Mentre una società che lavora e produce di meno le riduce. Questo è quanto. Poi uno può continuare a essere contrario all’aumento dell’età pensionabile, ma almeno si cerca un altro argomento.