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L’aria che tira

Un giudice federale della Florida, nominato durante la presidenza Reagan, ha dichiarato incostituzionale la riforma sanitaria promossa dall’amministrazione Obama ritenendo illegittimo uno dei suoi cardini, cioè l’obbligo per ogni cittadino di contrarre una polizza di assicurazione sanitaria. Lo stesso orientamento era stato assunto qualche mese fa da un giudice della Virginia, anche lui di nomina repubblicana, mentre altri due giudici, di nomina democratica, si sono espressi per la conformità della legge alla costituzione. Per l’amministrazione è un colpo dal punto di vista dell’immagine, sostanzialmente cambia poco: sarà la Corte Suprema a dirimere la faccenda, e in ogni caso per Obama prima lo fa e meglio è.

In ogni caso, secondo me non è questa la notizia più preoccupante della serata per l’amministrazione Obama. L’ambasciatore statunitense in Cina, Jon Huntsman, ha dato le dimissioni e starebbe pensando a una candidatura alle primarie repubblicane. Huntsman, ex governatore dello Utah, è l’unico politico repubblicano che ha esperienza, talento, stima e spessore da poter rappresentare una concreta minaccia alla rielezione di Obama. Dovesse candidarsi, il suo problema più grosso sarebbe ottenere la nomination: convincere i fomentatissimi elettori repubblicani, che ce l’hanno a morte con l’amministrazione Obama, a lavorare con una persona che per due anni e mezzo è stata parte integrante dell’amministrazione Obama. Ottenuta la nomination, però, Huntsman avrebbe più possibilità di vincere di qualsiasi altro candidato repubblicano. A me sembra un mezzo suicidio, visto che per avere la nomination per il 2012 gli serve un miracolo mentre nel 2016 avrebbe probabilmente la strada spianata. Ma Huntsman non è uno sprovveduto: evidentemente sa quello che fa.