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Comunque vada, ahi

Tommaso Caldarelli ragiona sul pronunciamento della Corte Costituzionale sui matrimoni gay atteso per domani, e secondo me non ha tutti i torti.

Diciamo che la corte accoglie; accoglie il ricorso e cancella gli articoli.
Realisticamente, per l’effetto di quello che si chiama horror vacui (definizione qui, a pag 3, testo rintracciato con semplice googlata), la Corte sospende l’operatività della pronuncia fino a che il legislatore non abbia provveduto a rimpiazzare la normativa. E qualcuno ha in mente con quale Parlamento dialoga la Corte, in questo momento?

Oppure la Corte respinge: e parte la litania. Il matrimonio omosessuale in Italia, mai! La Corte ha detto che è incostituzionale! Piantatela di attentare alla sacra famiglia naturale, voi pederasta! – insomma, non proprio una vittoria, ma anzi una sconfitta di proporzioni cosmiche, perdipiù con una pronuncia dal massimo organo di garanzia del paese.