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Braci e padelle

La fotografia dello stato in cui versa la Cgil non sta tanto nella deprimente gestione Epifani, quanto nel fatto che al prossimo congresso la mozione che sfiderà la maggioranza lo farà da una piattaforma ancora più retriva, conservatrice e preistorica, quella di Cremaschi, Rinaldini e compagnia bella. E dire che potrebbe servirci davvero un sindacato forte e moderno, all’altezza dei problemi di questi tempi e capace di interrompere l’imbarazzante gioco delle parti che è diventata la concertazione in questo paese. Invece quasi ci tocca tifare per Epifani.