"È su questo terreno, piuttosto che su una facile retorica antiberlusconiana che i «valori» di Di Pietro andrebbero misurati. Salvo scoprire, alla fine, che si tratta magari degli intramontabili «dio, patria e famiglia». In nome dei quali saremmo chiamati a combattere un premier materialista, dedito al proprio tornaconto personale e puttaniere. Questo giornale ha solide tradizioni garantiste, dal processo 7 aprile a tangentopoli. È un punto di vista, questo, che attiene a una precisa idea della società, del diritto, della politica e della sua funzione non sostituibile con scorciatoie di sorta. […] È un punto di vista che esclude che la magistratura possa riscrivere la storia e, men che meno, farla […]. Per quanto devastato possa essere il tessuto sociale, per quanto insignificanti gli epigoni della sinistra, chi conserva memoria di cosa siano il conflitto sociale, lo sfruttamento, il progetto, non può apprezzare il canto di queste sirene".