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La nausea

C’è poco da dire su Massimo Tartaglia, un povero disgraziato e malato le cui giornate da domani in poi saranno ben peggiori di quelle che ha vissuto finora. Ci sarebbe molto da dire invece su quelli che davanti all’aggressione violenta a un politico provano soddisfazione e compiacimento, e magari si spingono a trasformare quella soddisfazione e quel compiacimento in un gruppo su Facebook di cui mandare allegri gli inviti in giro. Su quelli che non riescono che a rimbrottare severamente che «questo è controproducente», o su quelli che anche questa volta non riusciranno a trattenersi dal produrre le teorie del complotto più ridicole. Ci sarebbe qualcosa da dire anche sul personaggio più squallido che la cosiddetta sinistra italiana abbia mai annoverato tra i suoi esponenti, quell’Antonio Di Pietro secondo cui Berlusconi se l’è cercata, perché «con il suo menefreghismo e i suoi comportamenti istiga alla violenza», per di più dall’alto della gigantesca responsabilità che comporta l’essere il capo di un partito – per proseguire poi con quelli che neanche dopo questa tragica e incredibile uscita decideranno di consegnare la loro stima e la loro fiducia a persone più degne, o a nessun altro. Ci sarebbe molto da dire su di voi. Potremmo cominciare col fatto che siete, più di qualsiasi altra legge e leggina che sia passata in Parlamento, la minaccia più concreta alla salute della democrazia di questo paese. Che siete, più di qualsiasi Mastella e di qualsiasi Latorre, un gigantesco problema della sinistra italiana. Io non ho l’aspirazione né tantomeno la necessità di sostenere uno schieramento o una coalizione in cui tutti la pensino come me su tutto. Sono disponibile a confrontarmi, discutere e litigare su centinaia di cose, comprese quelle su cui ho meno dubbi e che mi stanno più a cuore. Ma davvero non ho nulla da spartire con voi che esultate, con voi che nicchiate, con voi che non riuscite a dire semplicemente che in una democrazia l’aggressione violenta a un politico è una schifezza triste, aberrante e fascista.