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O la va o la spacca

Cambio di piazza per il No B. Day. Come anticipato ieri da l’Unità, il luogo di arrivo del corteo del 5 dicembre, inizialmente previsto per piazza del Popolo, sarà invece la più grande piazza San Giovanni, teatro ogni anno del concerto del Primo maggio.

Il cambio di piazza è una notevole dimostrazione di ottimismo e fiducia da parte degli organizzatori della manifestazione, che da giorni discutevano con la questura della possibilità di far confluire i manifestanti in un luogo adeguato alle attese della vigilia. L’ok delle autorità è arrivato ieri a mezzogiorno e fatto trenta, gli organizzatori sarebbero decisi a fare trentuno: posizionare il palco a ridosso della Basilica e non al centro della piazza. In questo modo sarebbe lasciato il massimo dello spazio ai manifestanti, esponendosi però al rischio che una partecipazione buona ma non eccezionale possa evidenziare qualche spazio vuoto. Gli organizzatori però hanno i numeri dalla loro parte: 400 mila adesioni su Facebook, oltre 700 pullman organizzati, quattro treni speciali e una nave dalla Sardegna. Definito quindi il percorso del corteo, che partirà alle 14 da piazza della Repubblica, resta da chiudere il programma degli interventi dal palco. Nessuna figura “ingombrante”, ma spazio a persone appartenenti al mondo dell’università, delle professioni (è prevista la partecipazione di una delegazione di dipendenti Eutelia) e della cultura, con gli interventi di Dario Fo, Franca Rame, Moni Ovadia, Roberto Vecchioni e Ascanio Celestini.

Intanto i promotori della manifestazione lamentano la copertura deficitaria data al No B. Day da parte della televisione di stato. Un sit in davanti la sede Rai di viale Mazzini ha chiesto ieri ai direttori dei tg di «dare spazio, nei programmi di informazione, alla manifestazione del 5 dicembre». La copertura del No B. Day da parte della Rai è stata anche oggetto di una polemica politica, con diversi esponenti dell’opposizione che hanno chiesto la trasmissione in diretta della manifestazione di sabato. Un simile invito è stato espresso dall’associazione Articolo 21, «perché nella descrizione di questo evento abbandonino i pregiudizi e gli schemi obbligati e provino a raccontare la storia di chi manifesta per difendere lo stato di diritto e la costituzione»». Non basta a chiudere la polemica la risposta del direttore di Rai News 24 Corradino Mineo, che ha garantito la copertura del corteo da parte del canale all news della Rai, affiancandosi quindi alla già prevista diretta del telegiornale di Sky. «È un segnale importante, ma in analoghe circostanze», ha ricordato il presidente dei Verdi Angelo Bonelli, «la Rai ha garantito la diretta su una delle reti ammiraglie, come nel caso della manifestazione della Pdl contro il governo Prodi nel 2007. C’è una palese discrezionalità da parte dei direttori».

(per l’Unità di oggi, pagina 10)