«Io no»
Molti miei colleghi stanno facendo il narcotest proposto da Giovanardi. Io no, e credo che sia giusto spiegare perchè. Innanzitutto trovo che sia una cosa puramente demagogica. Il test è facoltativo, anonimo, ed i risultati non vengono resi noti se non in modo aggregato, a fini statistici. Ora, se voglio sapere se faccio o meno uso di droghe, vado in un qualsiasi laboratorio e rendo pubblici i risultati. Non c’è bisogno di un’iniziativa governativa, nè parlamentare, per questo. Secondo. Pur non essendomi mai fatta neanche una canna (lo so, sarò l’unica…), non credo ci sia niente di male nel farsela. Sono un’antiproibizionista convinta, e d’altra parte l’uso personale non solo non è reato, ma credo non vada criminalizzato (anche se, personalmente, ho qualche pregiudizio sull’uso della cocaina). Terzo. Sarebbe certo un bene avere la certezza della lucidità di chi rappresenta gli italiani nelle massime istituzioni. Però allora il test, se si decide di farlo, lo si faccia obbligatorio, non anonimo, e si inizi da Palazzo Grazioli. E magari potremmo fare anche l’etilometro…