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Crumiro

Questo blog oggi non sciopera. La norma sul diritto di rettifica del ddl Alfano non “tappa la bocca dei bloggers”. Stabilisce, semmai, che se uno scrive una fregnaccia, se scrive che Tizio è uno ladro di biciclette, il destinatario della fregnaccia ha il diritto legale di chiedere una rettifica. A me sembra una buona cosa. Altri possono avere idee diverse, ma comunque di quello stiamo parlando: non di “chiudere la bocca” ai bloggers. Altra cosa, ben più discutibile, sono le procedure e le sanzioni previste per far rispettare questo diritto, che sono completamente assurde. Ci sono dei parlamentari della maggioranza che hanno già espresso grande perplessità per quel passaggio della norma, promettendo emendamenti e modifiche: io credo che si debba e si possa premere perché queste modifiche vengano fatte, e credo che a questo scopo sia molto più efficace parlare e discutere e farsi sentire, piuttosto che promuovere iniziative estemporanee come questo sciopero, che servono solo e soltanto a gratificare l’ego di chi le fa. La discussione e l’approvazione della legge sono state spostate a settembre: il fatto che persino le riottose e bizzose associazioni dei giornalisti abbiano sospeso il loro sciopero dovrebbe quanto meno fare riflettere i promotori dello sciopero dei bloggers. L’informazione, l’indipendenza, l’obiettività e la libertà si difendono tramite il loro continuo e indefesso esercizio. Mi sembra che questo sciopero non faccia niente di tutto questo, mascherando la propria inutilità dietro un logoro manto di eroismo, retorica e resistenza al censore berlusconiano. Non guasta mai, ma non basta più.