L’ultimo ad abbandonare la nave
Forse dovremmo rivalutare definitivamente l’autenticità della battaglia di Mousavi: non il suo passato, ma il suo presente. Le proteste si sono arenate a causa delle violenze, il suo alleato più influente gli ha voltato le spalle, le speranze di vittoria si sono ridotte a zero, il regime ha minacciato apertamente chiunque continui a gettare benzina sul fuoco e ha iniziato a condannare a morte i manifestanti arrestati. E lui continua a dimenarsi, a dichiarare “illegittimo” il governo, a cercare di organizzare uno sciopero generale. Nessuno di noi se lo sceglierebbe come capitano della propria squadra, però direi che possiamo ufficialmente smettere di parlare di “guerra interna al regime”. Mousavi è fuori, con tutto quel che questo comporta.