Prima di andare via
Prima il ministro per la cultura islamica mi manda un fax, per comunicarmi il divieto di fare collegamenti con l’esterno dalle strade di Teheran. Poi ricevo una chiamata che mi intima di restituire personalmente il mio tesserino di giornalista, peraltro già invalidato. Alla fine ricevo una telefonata anonima da una persona con una voce amichevole, che mi dice che “ci sono forze molto potenti lì fuori, che non vogliono che continui a fare il tuo lavoro”.
Nahid Siamdoust, corrispondente di Time, racconta i suoi ultimi giorni a Teheran e i suoi colloqui con le persone. A me è sembrato molto interessante.