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Che fare

Quando parlavo di cose che si possono fare a costo quasi zero, pensavo intanto a cose così:

Fare dichiarazioni di sostegno a elezioni libere e proteste pacifiche; mettersi in contatto coi leader dell’opposizione in pericolo; approntare un immediato trasferimento di fondi a Radio Free Europe, Radio Liberty’s e Radio Farda, che forniscono un servizio di informazione preziosissimo dentro e fuori l’Iran; fornire assistenza tecnica per vanificare i tentativi del regime di bloccare i siti internet e la rete telefonica; premere perché le nazioni europee sospendano ogni contatto commerciale col regime; esercitare pressioni a favore del popolo iraniano attraverso le organizzazioni internazionali.

Dall’altra parte Carlo, un lettore del blog, mi scrive:

Onestamente Francesco la tua idea non mi sembra vincente. Conosco un po’ gli iraniani (anche se non sono mai stato in Iran) sono molto nazionalisti e svariate invasioni negli ultimi mille anni (arabi, mongoli, russi più recentemente) li hanno reso un po’ paranoici (in pratica per loro ogni sfiga di questo mondo è opera della Cia). Se passa l’idea che quelli che protestano nelle strade sono al servizio dello straniero è finita. L’ultima volta che gli studenti scesero in piazza bastò che Bush dicesse che quelle proteste andavano nella giusta direzione perché ogni protesta cessasse (ed era prima che invadesse l’Iraq e diventasse il perfido Bush).
La cosa da evitare è che l’occidente entri in contrapposizione con la teocrazia iraniana.

Quest’ultimo mi sembra un argomento da tenere in considerazione, per quanto non riesca comunque ad accettare l’idea che la soluzione sia aspettare e vedere se gli iraniani ce la fanno o no con le proprie forze. Se esiste un problema riguardo l’esposizione diretta degli Usa, si possono usare degli intermediari, si può utilizzare la propria influenza, si possono fare le cose di cui sopra senza dar loro troppa pubblicità. Oppure, ma qui le speranze che nutro scendono sotto zero, l’Italia, forte della sua partnership commerciale privilegiata con l’Iran, potrebbe prendere un’iniziativa, una qualsiasi. Ma a questo siamo ridotti, a dover scegliere se fare le cose di nascosto, pregare che sia Berlusconi a farle, o non farle per niente? Insomma, è un gran casino, anche perché mi sembra onestamente che qui la discussione sia ormai su un livello estremamente superiore a quelle che sono le mie competenze, le cose che so.

Comunque, all’una di notte ora italiana Obama terrà una conferenza stampa insieme a Berlusconi e risponderà alle domande dei giornalisti. L’occasione non sarà ideale per fare interventi di grande spessore, ma stiamo a sentire.