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César Gómez

gomezApprofittando del dibattito attorno al trasferimento di Cristiano Ronaldo al Real Madrid, il Guardian mette in fila i sei peggiori bidoni importati dal calcio inglese (mettendoci anche Veron, che tanto pippa non era, e dimenticandosi di Massimo Taibi). Il pezzo del Guardian mi ha fatto ricordare la fantastica storia di César Gómez, difensore della Roma durante la stagione 1997/98: se ne trovano vari pezzi in giro per forum e su un paio di libri, provo a riassumerla per intero, accetto integrazioni.

Quella stagione fu la prima di Zdenek Zeman come allenatore della Roma. Zeman nei tre anni precedenti aveva allenato la Lazio: era noto per il suo gioco ultra offensivo e per il fatto che amava consigliare alle società l’acquisto di talenti semi sconosciuti. Le società, specie quelle col braccino corto, acconsentivano volentieri e si facevano dare da Zeman la lista della spesa. L’anno prima, la Lazio di Zeman venne eliminata dal Tenerife nei sedicesimi di finale di Coppa Uefa. Zeman fu colpito dalla prestazione di un difensore in particolare, che riuscì a cancellare dal campo Pierluigi Casiraghi. Quando dovette compilare la lista della spesa per la Roma, si ricordò di quella partita e lo fece acquistare.

La Roma andò in Spagna e mise a segno il colpo, facendo firmare a César Gómez un contratto milionario della durata di quattro anni. Alla sua presentazione ufficiale, Gómez disse: «Avevo sì sognato di essere preso da una grande squadra, quello che non avevo osato immaginare è l’aspetto economico del contratto». Certo che Gómez non aveva osato immaginarlo: la Roma aveva sbagliato giocatore. Allenamento dopo allenamento, si capì subito che Gómez era tutto meno che il giocatore richiesto da Zeman (che invece era Pablo Paz, comunque anche lui una pippa). Gómez non vide il campo praticamente mai: in quella stagione giocò una sola partita, contro la Lazio, e fu un disastro clamoso (le pagelle della Gazzetta gli diedero un clemente 5). Gli anni successivi fu persino dispensato dal presentarsi agli allenamenti, così andava ogni tanto a Trigoria e il resto del tempo lo passava facendo il turista. Durante uno dei pochi allenamenti a cui prendeva parte, primo anno della gestione Capello, uno dei tifosi accalcati a bordo campo, quelli che vanno in cerca di autografi e foto ricordo, lo chiamò a gran voce. Gómez era incredulo, dato che nessuno lo riconosceva mai. Corse verso le grate e una volta lì, il tifoso gli disse crudelmente: «A’ Gómez, se c’hai ‘na penna te faccio l’autografo!». Oggi César Gómez vive ancora a Roma. I soldi del suo lauto stipendio li ha investiti aprendo una concessionaria di auto, all’Eur.