Cercasi cretino per presidenza Ue
Il calderone dell’euroscetticismo – di quello italiano ma soprattutto di quello estero – contiene tutto il peggio che si possa produrre in politica: nazionalismo, conservatorismo, razzismo, pigrizie, paure e quant’altro. Dobbiamo dire però che certe volte le istituzioni europee ce la mettono tutta per respingere interesse e attirarsi il fastidio degli osservatori e degli elettori. Giusto per fare un esempio, ora viene fuori – ma si sapeva da tempo – che popolari e socialisti sarebbero già d’accordo per dare un secondo mandato alla presidenza dell’Ue al personaggio più anonimo, impopolare, inutile e mediocre che abbia mai occupato uno scranno così importante, cioè José Manuel Barroso. Dopo un’elezione combattuta tra destra e sinistra, dopo una campagna elettorale passata a raccontarsi di quanto l’Europa deve essere stravolta e rinnovata, i capi di governo di tutta l’Europa sono orientati a nominare nuovamente lo stesso presidente di prima, e popolari e socialisti del nuovo parlamento sembrano orientati a ratificare la nomina, tutti insieme, come se niente, nel frattempo, fosse accaduto. Non c’è proprio nessun altro che possa fare quel mestiere lì? I socialisti non possono proporre una candidatura alternativa? E poi, davvero, ma perché proprio Barroso? Proprio perché è mediocre. La risposta la diede indirettamente Romano Prodi – altro brillante e carismatico incantatore delle folle, predecessore di Barroso – quando venne interpellato a proposito di una ipotetica candidatura Blair. Mise il suo veto, e rispose che l’ex primo ministro britannico aveva una personalità, una visibilità e una credibilità troppo spiccata, che rischiava di soffocare le istituzioni europee. Alle quali, quindi, serve un cretino. Poi dici gli euroscettici.