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Las cosas cambian

Si chiama Patxi López, è socialista e la sua vittoria era nell’aria dal mese di marzo, quando l’esito delle elezioni legislative aveva reso possibile la formazione di una maggioranza trasversale che facesse a meno delle forze indipendentiste.

Il neogovernatore gode infatti dell’appoggio dei socialisti del Psoe e dei popolari del Pp, avversari nel parlamento nazionale ma alleati in una regione che ha deciso di dare una svolta alla propria situazione politica.

“López ha mostrato di avere le caratteristiche per portare il paese sulla strada della libertà e della concordia”, si legge sul Correo Digital. Una strada che sarà possibile percorrere solo battendosi contro l’Eta, che ha già minacciato il governatore. “Tutte le forze democratiche sono chiamate a difendere la legittimità del governo dalle minacce dei terroristi”.

L’arrivo al potere di un socialista è una sconfitta senza precedenti per gli indipendentisti Partito nazionalista basco. El País fa notare che “la vittoria di López mette fine al monopolio sia simbolico sia esecutivo che i nazionalisti hanno esercitato fin dalla loro fondazione, nel 1936”. Per ottenere questo risultato è stata necessaria un’alleanza inedita tra socialisti e popolari, “nell’interesse dell’intera nazione”.

Secondo La Vanguardia, “il patto tra Psoe e Pp non è un esercizio di spartizione del potere. Si tratta piuttosto del tentativo di unire le forze per difendere l’unica priorità comune, la Spagna. Zapatero”, prosegue La Vanguardia, “si sarebbe accordato più facilmente coi nazionalisti, in un governo che avrebbe garantito stabilità almeno fino alla fine della legislatura. Ma la Spagna è una nazione unita. Le alleanze politiche fondate su un’ideale di democrazia meritano rispetto”.

Anche la sinistra nazionalista parla di un cambio netto di agenda e direzione politica. Scrive il quotidiano Gara, vicino agli indipendentisti di Batasuna: “Si è scritto e discusso molto del cambio al governo della regione, alcuni hanno fatto previsioni apocalittiche. È certo però che il cambio al potere porterà anche un cambio nell’agenda politica: quali temi saranno i più importanti, quali valori marcheranno l’azione politica dell’esecutivo”.

Il governatore Patxi López si è insediato questa mattina, eliminando ogni riferimento a Dio dalla formula tradizionale del giuramento. Qualcosa è già cambiato.

(per Internazionale)