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Una scusa come un’altra

«Ho deciso di imprigionare Manuel Rosales», aveva detto Chávez a ottobre. E’ stato di parola: l’Interpol ha emesso, su richiesta delle autorità di Caracas, un mandato di arresto contro Manuel Rosales, già sindaco di Maracaibo, sfidante di Chávez alle ultime politiche e dirigente dell’opposizione. Rosales oggi si trova in Perù, dove ha chiesto asilo politico. Non fosse andato in Perù, avrebbe fatto probabilmente la fine di Raúl Isaías Baduel, già ministro della difesa del Venezuela e sostenitore di Chávez, dimessosi nel 2007 in polemica col presidente e con la sua deriva dittatoriale. Diventato da quel momento uno dei principali oppositori del governo, Baduel dal 2 aprile si trova «preventivamente» in carcere, accusato abuso di potere, e offesa al decoro militare e cose del genere. Sua moglie e i suoi figli non lo possono visitare: è un privilegio accordato unicamente all’avvocato difensore. L’accusa, per tutti, è quasi sempre la stessa: frode fiscale. Roba che manco Vincenzo Visco, no?