Questo sito contribuisce alla audience di IlPost

C’è Debora (?)

A poco più di due settimane dal via libera ufficiale alle liste per le elezioni europee, i rebus sulle candidature nel Pd iniziano a sciogliersi più o meno su tutto il territorio nazionale. La linea è stata tracciata dal regolamento approvato lo scorso 23 marzo dai dirigenti del partito: nessuna candidatura per sindaci, presidenti di Provincia e di Regione. Almeno il 40% di donne. Indicazione dei capilista riservata alla segreteria nazionale. Dario Franceschini e i segretari regionali sono da settimane alla ricerca di nomi che possano soddisfare quei criteri e possedere le qualità necessarie a raccogliere un numero sostanzioso di preferenze negli enormi collegi elettorali delle europee.

Nordovest
Il nodo più intricato è quello attorno alla probabile candidatura di Sergio Cofferati come capolista della circoscrizione Nordovest. Il Pd ligure è ansioso di liberarsi di una figura ingombrante e Cofferati ha già trovato l’appoggio di personaggi del calibro di Fassino e Bersani; nonostante questo, però, il rebus non è ancora stato sciolto. Pesa parecchio infatti il ricordo delle parole pronunciate da Cofferati lo scorso ottobre, al momento di rinunciare alla rielezione a sindaco di Bologna: «Se andassi a Bruxelles, potreste dire che sono un ciarlatano». Un dietrofront del genere non sarebbe la presentazione ideale per chiedere fiducia agli elettori. Per il resto, scontate le candidature degli uscenti Toia, Susta, Ferreri e Panzeri. Volti nuovi? La Liguria dovrebbe scommettere su Lorenzo Forcieri, sottosegretario alla difesa nell’ultimo governo Prodi, mentre la Lombardia sarebbe intenzionata a puntare su Ivan Scalfarotto, tornato definitivamente da Londra a Milano lo scorso febbraio.

Nordest
Il capolista della circoscrizione Nordest dovrebbe essere Vittorio Prodi, europarlamentare uscente e fratello dell’ex-premier Romano. Si fanno poi i nomi dell’ex sindaco di Venezia Costa e dell’uscente Vecchi. Probabili anche le candidature di Salvatore Caronna, coordinatore regionale Pd in Emilia Romagna; Roberto Gualtieri, vicedirettore della Fondazione Istituto Gramsci; Debora Serracchiani, coordinatrice del Pd di Udine autrice di un applauditissimo intervento all’assemblea dei circoli democratici. Il nodo da sciogliere è quello del sindaco di Padova Flavio Zanonato, che vorrebbe cercare l’elezione al parlamento europeo insieme alla rielezione a sindaco. Il regolamento però è molto chiaro, e quindi alla fine Zanonato dovrebbe correre solo per il Comune.

Centro
Difficile che qualcuno possa togliere a Goffredo Bettini il posto da capolista nella circoscrizione Centro. Dovrebbe fargli compagnia Leonardo Domenici, sindaco di Firenze ormai a fine mandato; con loro saranno candidate le uscenti Silvia Costa e Catiuscia Marini, nonché Beatrice Magnolfi, fino a pochi mesi fa ministro ombra per la semplificazione.

Sud
Il posto di capolista nella circoscrizione Sud è conteso tra l’ex-segretario della Cisl Sergio D’Antoni e Paolo De Castro, già ministro per l’agricoltura e oggi presidente dell’associazione Red. Per qualche giorno è sembrato che potesse ambire a una candidatura anche Michele Emiliano, sindaco di Bari in cerca di rielezione, ma anche per lui alla fine varrà quanto detto per Zanonato: il regolamento non lascia spazio a eccezioni. Tenteranno il bis gli uscenti Pittella, Pagano, Lavarra, Losco e Velardi, mentre ambirebbe a un seggio europeo anche Umberto Ranieri.

Isole
Chiudiamo con le isole. Capolista quasi certamente Enzo Bianco, insieme a lui il Pd dovrebbe schierare l’uscente Cocilovo e l’attuale segretario generale Cgil Sicilia Italo Tripi. Franceschini starebbe tentando poi di candidare due simboli della lotta alla mafia in Sicilia: Rita Borsellino e Rosario Crocetta. Se la prima sembra essere orientata più al no che al sì, il secondo è tuttora sindaco di Gela e il regolamento sbarrerebbe le porte dell’Europa anche a lui. Incertezza sul fronte delle candidature provenienti dalla Sardegna, che alle ultime elezioni europee non riuscirono a portare a Strasburgo neanche un eletto.

Questo il quadro a venti giorni dalla chiusura delle liste, mentre un terzo dei posti in lista sembra essere ancora in gioco. In un panorama che vede primeggiare parlamentari uscenti e “vecchie glorie” della politica. La speranza si molti elettori del Pd è che queste liste vengano arricchite e vivacizzate dalle candidature di giovani e dirigenti locali del partito. Il tempo c’è ancora.

(per l’Unità)