Questo sito contribuisce alla audience di IlPost

Più complicato di così

Mi scrive Franco, a proposito della situazione in Darfur e delle dichiarazioni di Gino Strada:

Ciao Francesco, io vivo in Sudan, a Juba, la capitale dello stato del Sud e gestisco un progetto sanitario per una piccola NGO italiana. Inizio dicendo che qui nell’”ambiente” Gino Strada è considerato un buffone alla ricerca di notorietà (basti pensare alla situazione in cui si era infilato in Afganisthan), che gestisce progetti assurdi (un centro di cardiochirurgia all’avanguardia in Sudan, dove una madre su 4 muore di parto e si muore di malaria, di colera e di malattie prevenibili solo dando accesso a acqua pulita e alimentazione regolare… Magari i soldi potevano essere investiti in maniera migliore e con più senso, salvando di migliaia di vite umane e restando nell’ombra piuttosto che andando in giro bullandosi di avere un ospedale all’avanguardia…).
Fatto questo inciso, ci tengo a precisare che quaggiù l’opinione comune è simile alla sua, Al Bashir oggi è saldo al suo posto (elezioni di agosto a parte), ha trovato decine di alleati africani che hanno promesso di disconoscere l’ICC e la situazione per gli espatriati e per le agenzie umanitarie è peggiorata notevolmente. Sì, Bashir è un criminale di guerra, tutti i giorni sento storie raccapriccianti sugli anni della guerra. Però è anche il firmatario del trattato di pace che dal mantiene la calma qui nel Sud, permettendo una certa indipendenza e lo sviluppo di una delle regioni più dimenticate e inaccessibili del mondo. Se cade Bashir cade anche il CPA (comprehensive peace agreement) e ci vorrebbe davvero poco perchè qui si ricada nell’inferno che c’è stato per oltre 20 anni.