I nemici di internet
5 risposte da Mimmo Candito,
presidente italiano Reporters sans frontieres
I «nemici di internet»
Ci sono dodici paesi nel mondo che bloccano l’accesso ai siti stranieri e reprimono violentemente la libertà di espressione, così che i cittadini non possano né immettere né ottenere informazioni “non desiderate”. Sono Arabia Saudita, Birmania, Cina, Cuba, Egitto, Iran, Corea del Nord, Siria, Tunisia, Turkmenistan, Uzbekistan e Vietnam.
Solo le dittature?
Le dittature sono ovviamente le più sensibili alla repressione della libertà di pensiero, internet le ha costrette a modernizzarsi. Anche alcune democrazie però sono a rischio censura.
Internet veicolo di libertà?
Potenzialmente sì, anche se poi nei fatti raramente si è andati oltre la discussione filosofica. Nei fatti oggi non avvertiamo ancora grandi cambiamenti, specie a causa del ruolo delle corporation.
Quale ruolo?
In passato più volte Google e Yahoo hanno aiutato le dittature a restringere la libertà, pur di spartirsi nuove fette di mercato. Oggi l’opinione pubblica è più sensibile e anche loro stanno tentando di farsi una nuova immagine.
Le leggi in Italia
Non siamo affatto al riparo da una legislazione repressiva, anzi. L’allergia del governo alla libertà di espressione unita all’ignoranza generale della politica riguardo la rete può portare anche in Italia a una contrazione degli spazi di libertà sul web.
(per l’Unità di oggi, pag. 3)