Segretaria, sarai nostra!
Decisi di sfidare Walter Veltroni e candidarmi alla guida del nascente Partito Democratico mentre mi trovavo sotto l’ombrellone in una spiaggia in Versilia. Mia moglie era via per lavoro, mio figlio in riva al mare. Galeotto fu il caldo e un articolo su la Repubblica che recitava: “PD, primarie aperte a tutti”. Mesi dopo, mi chiesi il perché di un simile guizzo da parte di un fesso come me, munito di ciantelline ai piedi, pallida pancetta fuori dal costume e lo sguardo a fessura battuto dal vento, dal sole e dalla polvere di una spiaggia di giugno.
Jacopo Schettini – già Gavazzoli Schettini, poi Gherardini Schettini, oggi Schettini e basta: i più sfigati tra noi se lo ricorderanno in ticket con Gawronski durante le primarie del 2007 – ha annunciato nei giorni scorsi attraverso una pubblicità su Repubblica la sua candidatura a segretario nazionale del Pd in vista della Convenzione Nazionale del prossimo autunno. Sul suo sito, accanto all’annuncio della candidatura, Schettini esplicita la sua strategia politica in un articolo dallo stile vagamente guzzantiano (corsivi miei):
Per il futuro, posso annunciare che legherò la mia candidatura ad alcuni provvedimenti, anche per il PD. Due li posso anticipare. Sposteremo la Direzione nazionale a Firenze o a Milano, lontano da Roma. Scandali per corruzione, mala gestione, conflitti d’interesse, parlamentari in odore di droga o avvinghiati a qualche prostituta, perfino la più elementare etica politica snobbata da gente che salta da una formazione ad un’altra, ne fanno una pessima sede politica. […] Torneremo lì quando l’avremo (politicamente) riconquistata e l’avremo pure (politicamente) ripulita. Sarà una nuova Porta Pia.
In secondo luogo, chiederò che i nostri massimi dirigenti nazionali abbiano fatto nella loro vita qualcosa di diverso dal politico. Qualsiasi cosa, anche umilissima, purché onesta. Che dimostrino, come i nostri immigrati (i nuovi italiani), di essere in grado di mantenersi.
Con questi gesti, anche simbolici, inizieremo a guidare il PD.
Chiederemo ai padri nobili del partito di non ostacolarci […] di affiancarci nelle strategie e nella nostra rivoluzione. Spero capiscano che il loro tempo è al nostro fianco, non alla guida del PD. Quella, la prendiamo noi.
La cosa più bella comunque è il titolo:
A Giugno prenderemo Firenze e ad Ottobre la Segretaria del PD
Uso disinvolto delle maiuscole a parte, perché solo la segretaria? Le stagiste no? E le povere funzionarie? Ok, va bene, mi fermo qui. Rendiamoci utili, piuttosto: dato che il nostro Bersani non brilla per coraggio, qualcuno forse dovrebbe chiamarlo e tranquillizzarlo, dirgli di non agitarsi e spiegargli che non c’è da preoccuparsi