La vittoria dei sogni
Si potrebbe dire che i catanesi l’aspettavano da tanto, un trionfo così. In realtà probabilmente non è vero: un trionfo così non potevano nemmeno sognarlo. L’ultima vittoria dei rossoazzurri a Palermo risaliva addirittura alla stagione 1992/93, quando le due squadre militavano nei bassifondi del professionismo italiano: serie C1, girone B. Negli anni seguenti, poi, qualche pareggio e tante sconfitte, alcune particolarmente brucianti: nel 2000, sempre in serie C, il Palermo s’impose per 5-1; tre anni dopo, in serie B, il Palermo schiacciasassi di Corini e Toni umiliò per 5-0 il Catania di Colantuono; altri tre anni e si arriva al 5-3 del 2006. I palermitani gongolavano su queste strane coincidenze, sperando nella regola del cinque per tre: ogni tre anni il Palermo in casa fa cinque gol al Catania. Tre anni dopo l’ultima cinquina, invece, il Catania ha disputato semplicemente la partita perfetta: Bizzarri che vola da un angolo all’altro della porta, il giapponese Morimoto velocissimo e imprendibile, Mascara che segna una delle reti più incredibili della storia della Serie A. Finisce 0-4 per il Catania e nessuno avrebbe potuto sognare un riscatto migliore.
Walter Zenga, Takayuki Morimoto, Pablo Ledesma, Giuseppe Mascara, Marco Biagianti, Michele Paolucci. In una città come Catania, risultati di questa portata trasportano i protagonisti di queste imprese direttamente nella leggenda: questo 0-4 sarà prevedibilmente la colonna sonora di tutti gli sfottò ai danni dei palermitani nei mesi e negli anni a venire. C’è da sperarlo, quantomeno: servono spettacoli come questi per riportare la rivalità sportiva tra le due tifoserie nei normali binari del gioco e della goliardia. Ieri il pullman della squadra è stato accolto in città con un calore e un entusiasmo raro, persino per una piazza calda come quella etnea. Il risultato della gara del Barbera è entrato nella storia: mai la squadra in trasferta aveva vinto un derby di Sicilia con un simile punteggio. Poi, certo, da domani i tifosi del Catania ricominceranno a parlare del campionato, della salvezza, del gioco, del mercato, del mancato rigore o del fuorigioco che non c’era: è il calcio, bellezza. Intanto, però, si godono la più bella delle vittorie. La vittoria dei sogni.