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I motivi giusti

Si possono avere legittimamente diversi dubbi riguardo l’intenzione del governo di costruire centrali nucleari in Italia – io ne ho, e sono più o meno questi. Però è piuttosto sciocco tirare fuori la tesi per cui gli italiani avrebbero già espresso la loro contrarietà al nucleare ventidue anni fa, e quindi la proposta del governo rappresenti un abuso. Non è così, e lo spiega oggi bene il costituzionalista Enzo Cheli sull’Unità:

Dopo 22 anni il responso referendario si può considerare ormai storicizzato, e il Parlamento è perfettamente legittimato a riprendere in mano la questione, per via del mutato contesto economico e tecnologico. […] Il referendum non crea una paralisi definitiva del potere parlamentare su una singola materia. Altrimenti avrebbe la forza di una norma costituzionale [di più, dico io, dato che anche la Costituzione è modificabile in ogni parte], ma così non è. Il referendum ha la forza di una legge ordinaria e, come tale, può essere superato da un successivo intervento delle camere.