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Nelle mani di Bersani

Ovviamente non ci crede nessuno al fatto che sabato in 2800 decideranno cosa fare del Pd. Alla faccia delle norme statutarie, degli organi collegiali, della direzione, dell’assemblea, eccetera, deciderà un semplice parlamentare. Si chiama Pierluigi Bersani. Decide lui. Se vuol fare il segretario da subito, il coordinamento proporrà le primarie subito. Se vuol fare il segretario dopo, il coordinamento proporrà le primarie dopo il congresso. Ovviamente parliamo di quel coordinamento nominato da Veltroni e che quindi, a rigor di logica, avrebbe dovuto rassegnare le dimissioni (e magari continuare a lavorare, se serve, ma da dimissionario e uscente) un secondo dopo le dimissioni di Veltroni. Quindi Bersani detta, il coordinamento scrive e i 2800 approvano, per alzata di mano, negli ultimi tre minuti di assemblea. Ma magari succede una qualche sorpresa, quindi non disperiamo