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Capolinea

E’ difficile trovare le parole giuste per descrivere quello che è accaduto oggi in Italia. In generale, mi sembra che Francesco Cundari abbia ragione. C’è un filo che lega la norma sul divieto di segnalazione da parte dei medici, la legalizzazione delle ronde (siano queste padane o democratiche), le minacce a Rita Bernardini, gli urlacci di Di Pietro e quello che oggi è riuscito a fare il governo Berlusconi, e quel filo è la rinuncia alla difesa dello stato di diritto. La rinuncia alla difesa dei principi cardine degli stati liberali e democratici degni di questo nome: la presunzione d’innocenza, la libertà di scelta, il giusto processo, il rigetto dei reati d’opinione, l’autodeterminazione di sé stessi, l’intangibilità della persona, il principio per cui tutte le persone sono uguali. Le colpe non sono tutte e solo di Berlusconi e della destra, che pure oggi hanno offerto al mondo uno spettacolo vergognoso e indegno. Il centrosinistra ci ha messo del suo, in questi anni, con la sua pochezza culturale e col suo disperato inseguimento del cattivismo dei forcaioli, del pugnoduro, dei giustizialisti, dei leghisti, dei fascisti. Ci abbiamo messo del nostro, diciamolo, e per noi la colpa vale triplo: noi dovremmo essere quelli dalla parte giusta.