A fuoco lento
Oggi pomeriggio a Montecitorio ci sarà una fiaccolata organizzata da Medici Senza Frontiere. Si chiede che il parlamento bocci un emendamento della Lega al decreto sicurezza in discussione domani, emendamento che prevede l’obbligo per i medici di segnalare alle autorità gli immigrati clandestini che si rivolgono al servizio sanitario nazionale.
Sarebbe veramente grave se quella norma entrasse in vigore. In un colpo solo andrebbe in fumo il lavoro di informazione e sensibilizzazione che i servizi sociali svolgono da anni sulle comunità di extra-comunitari, nel tentativo di convincerli a non avere timore di andare in guardia medica se una donna incinta sta male, se un neonato ha la polmonite, se un anziano ha un infarto o se un ragazzino si rompe un braccio giocando a pallone. Data la diffidenza tipica di chi non è abituato a simili diritti e viene da paesi i cui sistemi sanitari sono anni luce distanti dal nostro, non vi stupirà il fatto che tanti extracomunitari pensino che esista già ora l’obbligo di segnalazione per i clandestini, e pensino quindi che il lavoro dei servizi sociali sia in realtà volto a incastrarli, metterli in trappola e denunciarli. Anni di lavoro, di progetti, di informazione, perché poi da domani il complotto diventi realtà, e tanti clandestini decidano di non curarsi o non curare i propri figli, piuttosto che non correre il rischio di essere denunciati. Bruciare i clandestini non si può; lasciare che muoiano o si ammalino per paura di una denuncia invece sì.
Non credete anche voi che questa – questa, non i bisticci con Berlusconi – sia una di quelle cose per cui la cosiddetta “società civile” dovrebbe fare il diavolo a quattro?