Break
La quarta stagione di Prison Break doveva finire tre minuti prima della fine della dodicesima puntata, Selfness, e lì doveva finire anche la serie intera. Sarebbe stato un bel finale, con un paio di assurdità macroscopiche ma molto ben congegnato, e avrebbe permesso alla serie di chiudersi in un modo dignitoso. Invece no, perché la sindrome di Lost (quella per cui le cose diventano sempre inesorabilmente più complicate, senza possibilità di via d’uscita) attanaglia certi sceneggiatori americani e non si riesce a concludere una serie prima che abbia esaurito ogni sua potenzialità, facendo imbufalire i fan e andando in picchiata negli ascolti. Devo ancora guardare le ultime quattro puntate: poi c’è la pausa, si riprende a febbraio e chissà che s’inventano. Però così è un po’ stancante, non so se mi spiego.