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Tanto peggio, tanto meglio

A una settimana dal voto i sondaggi attribuiscono a Obama un vantaggio così enorme che – a meno di eventi imprevedibili e catastrofici – nessuno dovrebbe dubitare della sua vittoria. Ora, se Obama dovesse essere sconfitto in mancanza di eventi imprevedibili e catastrofici, coi sondaggi che gli danno dieci punti di vantaggio, sarebbe complicato non parlare di effetto Bradley o comunque del ruolo giocato dal colore della pelle del candidato democratico. Ecco, mi piacerebbe fosse opinione comune che sarebbe una cosa tragica e nefasta, che un candidato perda un’elezione a causa del suo colore della pelle. Mi piacerebbe che lo pensassero progressisti e conservatori, democratici e repubblicani: sarebbe un’eventualità terribile e basta, e non solo per le prevedibili conseguenze nel breve periodo. Invece si leggono editoriali e commenti di sostenitori di McCain che sembrano darsi di gomito, quasi augurandosi che l’effetto Bradley giochi un brutto scherzo al candidato democratico, dato che il loro candidato non sa più a cosa appigliarsi. C’è in giro chi spera che McCain vinca non perché gli americani lo ritengano migliore di Obama, più qualificato, più preparato, più bravo – bensì perché Obama è negro. Qualcuno si è fatto prendere la mano, ecco