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Frosinone – Inter 0 – 0

Se il dibattito tra Sarah Palin e Joe Biden fosse stato una partita di calcio, oggi staremmo a parlare di un match vinto dalla paura, giocato da due squadre che hanno messo al primo posto il “primo non prenderle”. Eppure era un match che prometteva benissimo, con due squadre imprevedibili capaci di fare cose egregie e rovinare tutto un attimo dopo: due squadre allenate da Zeman, una contro l’altra.

La posta in gioco però era probabilmente troppo alta, e ha vinto la paura. Ingabbiati da un regolamento – voluto dai repubblicani – quanto mai rigido e ingessato, i due candidati hanno giochicchiato. Biden è stato noioso al limite del soporifero, autorevole e compìto sì, ma completamente privo di brio e freschezza. La Palin è stata populista al punto che Beppe Grillo accanto a lei avrebbe avuto un po’ di imbarazzo – ha fatto addirittura l’occhiolino a favore di camera, per due volte. Entrambi erano lì col freno a mano tirato: l’uno per paura di fare troppo male alla Palin stuzzicando la solidarietà femminile, l’altra per paura di ripetere una delle castronerie dette nella ormai storica intervista alla Cbs.

Il risultato è uno spento zero a zero, su cui però è bene fare due puntualizzazioni.
Primo: è uno zero a zero, sì, ma è come se il Frosinone (Palin) avesse pareggiato con l’Inter (Biden). Quindi per l’Inter è una mezza sconfitta, per il Frosinone una mezza vittoria, specie perché tutti si aspettavano la goleada.
Secondo: quando l’Inter è prima in classifica con dieci punti di vantaggio su un Frosinone in difficoltà, un pareggio per zero a zero contro il Frosinone alla terz’ultima giornata sarà pure poco onorevole, ma vale oro. Tutto sommato, ci sembra che da questo dibattito venga fuori meglio la Palin di Biden, ma non abbastanza da incidere in maniera decisiva sull’equilibrio dei consensi. Obama e Biden stanno amministrando il vantaggio, evitando di scoprirsi per dare il colpo di grazia, dato che il contropiede di McCain e Palin li terrorizza: speriamo che sia la tattica giusta.