Questo sito contribuisce alla audience di IlPost

Break’s over

Non è bello come questo, ma vale la pena leggerlo. Barack Obama incontra Josiah Bartlet, in italiano (la traduzione è del sottoscritto, c’è qualche passaggio che non ho colto, le correzioni sono benvenute).

Cercate un Presidente che vi faccia venire la pelle d’oca? Anche Obama.
di Maureen Dowd

Adesso che è finalmente lanciato sull’onda dell’economia, Barack Obama sa che non può sparire di nuovo. Era quindi impaziente di parlare in privato a un ex presidente democratico che potrebbe offrirgli più paterna saggezza – per non parlare di qualche sigaretta di nascosto – e meno rivalità fraterna. Ho chiesto al creatore di West Wing Aaron Sorkin (sì, veramente) di fare un resoconto dell’incontro. Eccolo:

Barack Obama bussa alla porta d’ingresso di una casa in campagna del New Hampshire di almeno 300 anni fa, mentre i Servizi Segreti al suo seguito aspettano sulla strada. La porta si apre e Obama si trova di fronte all’ex presidente Jed Bartlet.

BARTLET: Senatore.

OBAMA: Signor Presidente.

BARTLET: Mi sembri sbigottito.

OBAMA: Non mi aspettavo che aprisse lei stesso la porta.

BARTLET: Io non mi aspettavo che tu rischiassi di essere battuto da John McCain e una repubblicana Lancôme che pensa che “I Flintstones” siano tratti da una storia vera, perciò siamo pari.

OBAMA: Sì.

BARTLET: Su, entra.

Bartlet quida Obama dentro il suo studio.

BARTLET: E’ stata una convention strepitosa.

OBAMA: Grazie, ne sono stato orgoglioso.

BARTLET: Parlo dei repubblicani. Noi contro Loro-thon (fa il verso a Telethon, ndt). Come democratico sono stato sorpreso di imparare che non mi piace la provincia, Dio, la gente che lavora e l’America. Sono stato un po’ fuori dal giro, ma c’è l’obbligo che il vicepresidente sappia squartare un’alce –

OBAMA: Guardi —

BARTLET: — e vendere l’Air Force Two su eBay?

OBAMA: Ci scherzi quanto vuole, Presidente, ma ha funzionato.

BARTLET: Immagina la mia sorpresa. Cosa posso fare per te, ragazzo?

OBAMA: Sono interessato ai suoi consigli.

BARTLET: Non posso darteli.

OBAMA: Perché no?

BARTLET: Perché supporto McCain.

OBAMA: Perché?

BARTLET: Perché ha promesso di sradicare il male e quella cosa è stata sempre nella mia lista delle cose da fare.

OBAMA: Ok, io —

BARTLET: E si è circondato, mi sembra, della migliore squadra possibile per potarci fuori dalla crisi economica. Sarah Palin ha appena detto che Fannie Mae e Freddie Mac erano “diventate troppo grandi e troppo costose per i contribuenti”. Dov’è l’errore?

OBAMA: Sì, Fannie Mae e Freddie Mac non sono finanziate dai contribuenti.

BARTLET: Bene, almeno su questo ci siamo. Mi ricorda di quando Bush disse che Social Security non era un programma governativo. Si sbagliò di poco – Social Security è il più grande dei programmi governativi.

OBAMA: Apprezzo il senso dell’umorismo, ma potrei realmente avere bisogno dei suoi consigli.

BARTLET: Bene, a me sembra che il tuo problema sia parecchio simile al problema che io ebbi due volte.

OBAMA: Qual era?

BARTLET: Un numero enorme di americani pensava che io fossi convinto di essere superiore a loro.

OBAMA: E?

BARTLET: Lo ero.

OBAMA: Intendo, come ha fatto a sconfiggere questa cosa?

BARTLET: Non ti mentirò, essere finto fu un grande vantaggio.

OBAMA: Prego?

BARTLET: Sono un presidente finto. Stai sognando, Senatore.

OBAMA: Sto dormendo?

BARTLET: Sì, e stai perdendo tonnellate di donne bianche.

OBAMA: Sì.

BARTLET: Intendo tonnellate.

OBAMA: Capisco.

BARTLET: Non pensavo nemmeno ci fossero così tante donne bianche.

OBAMA: Vedo i numeri. Cosa vogliono loro da me?

BARTLET: Sono stato sposato con una donna bianca per quarant’anni e ancora non so cosa vuole da me.

OBAMA: Come ha fatto finora?

BARTLET: Beh, ho detto ‘mi dispiace’ un sacco di volte.

OBAMA: Non parlavo del suo matrimonio. Intendevo come ha fatto a portare l’America dalla sua parte.

BARTLET: Di nuovo: io non dovevo essere il presidente dell’America, dovevo semplicemente essere il presidente delle persone che guardavano “The West Wing”.

OBAMA: Questo lo renderebbe più semplice.

BARTLET: Tu andresti veramente bene sulla NBC. Giovedì sera nel vecchio posto di ER con “30 Rock” a introdurti, faresti sette, sette e mezzo con il 20 o il 22 di share – venderesti la pubblicità a $450,000 al minuto.

OBAMA: Che diavolo vuol dire?

BARTLET: Parlo di tv. Pensavo ti potesse interessare.

OBAMA: Non mi interessa. Hanno rigirato l’argomento della mia inesperienza alla critica per cui adesso io sarei invece – ascolta bene – il Messia, che, comunque, era un comunity organizer. Quando parlo cerco di farmi guidare dall’ispirazione e dall’inclinazione. Come può questo a essermi da ostacolo?

BARTLET: Perché l’idea dell’eccezionalismo americano non comprende che gli americani diventino eccezionali. Se hai avuto un’eccellente carriera accademica e sei capace di usare con aria indifferente 690 parole SAT (test di ammissione universitaria, ndt), poi ti trovi un video con te che punti il dito verso la Statua della Libertà mentre le Dixie Chicks cantano la canzone dell’università della battaglia talebana. La gente che vuole che l’inglese sia la lingua ufficiale degli Stati Uniti non si sente a suo agio con i loro leader che lo parlano molto bene.

OBAMA: Dici che la razza non ha nulla a che fare con questo?

BARTLET: Non andrei così lontano. Il mio cervello mi fa sembrare arrogante ma loro ti rendono borioso. In più, se avessi una figlia nera –

OBAMA: Ne ho due.

BARTLET: — che ha 17 anni ed è incinta e non sposata e il padre era un adolescente che sperava di avere una carriera da rapper con “Thug Life” tatuato sul suo petto, arriveresti quinto dietro Bob Barr, Ralph Nader e un fico.

OBAMA: Non mi stai tirando su.

BARTLET: E’ per questo che sei venuto qui?

OBAMA: No, ma non ti ucciderebbe mica farlo.

BARTLET: Hai provato a fare uno speciale di due ore o una puntata di Natale davvero buona?

OBAMA: Signore –

BARTLET: Attacca. Giochi in casa. Proprio qui. C’è una qualche possibilità che tu metta incinta Michelle prima che arrivi l’autunno?

OBAMA: Il problema è che non possiamo sembrare arrabbiati. Bush ci ha chiamati la sinistra arrabbiata. Hai visto qualcuno a Denver che era arrabbiato?

BARTLET: Bene, fammi pensare… Siamo andati in guerra contro la nazione sbagliata, Osama bin Laden ha appena festeggiato il settimo anniversario della sua mancata cattura, la mia famiglia è meno sicura di quanto era otto anni fa, abbiamo appena perso trilioni di dollari, milioni di posti di lavoro, migliaia di vite e abbiamo perso un’intera città a causa del maltempo. Quindi, sai… io sono un po’ arrabbiato.

OBAMA: Cosa faresti?

BARTLET: MI ARRABBIEREI! Chiamali bugiardi, perché questo è quello che sono. Sarah Palin non disse “Grazie ma no, grazie” al Ponte verso il Nulla. Disse “Grazie” e basta. Tu sei stato cresciuto da una ragazza madre con i buoni per la spesa – e lasci che un tipo con otto case allevato ad Annapolis venga fuori chiamandoti elitario? E comunque, piuttosto che non fare nulla, riprenditi indietro questa parola. Elite è una buona parola, significa qualcosa sopra la media. Gli chiederei se hanno quache problema con l’eccellenza. Nel frattempo, io rivoglio indietro la parola ‘patriota’. McCain può dire che il problema fondamentale dei nostri tempi è la diffusione del fanatismo islamico o può scegliere come sua vice una che non sa distinguere la dottrina Bush dalla dottrina Monroe, ma non può fare entrambe le cose allo stesso tempo e definirlo ‘patriottico’. Loro devono mentire – la verità non è loro amica in questo momento. Arrabbiati. Prendili in giro senza pietà; se lo sono meritato. McCain parla male dell’intolleranza, poi ha scelto una vicepresidente che ha chiesto se le era permesso bandire dei libri dalle biblioteche pubbliche. Non è già abbastanza brutto che pensi che il pianeta Terra fu creato in sei giorni seimila anni fa con sopra un uomo, una donna e un serpente parlante; vuole che le scuole insegnino ai nostri figli a negare la geologia, l’antropologia, l’archeologia e anche il senso comune? Non è già abbastanza brutto che stia obbligando sua figlia a impegnarsi in un matrimonio senza amore con un ragazzino; vuole che il resto di noi guidi le nostre figlie a comportarsi in questo modo? Non è già abbastanza che una donna non possa avere il diritto di scegliere; dovrebbe essere la legge del posto in cui le è toccato nascere a farle portare in grembo e partorire il figlio del suo stupratore? Io non so se il governatore Palin ha o no la tenacia di un pit bull, ma so per certo che ha i suoi titoli di studio. E tu sei preoccupato di sembrare arrabbiato? Potresti mangiarteli a pranzo, farli piangere, dirlo alle loro mamme e Dio in persona penserebbe che tu sia pacato. Ci sono volte in cui ti è semplicemente richiesto di essere scortese. Ci sono volte in cui la condiscendenza è esclusa!

OBAMA: E’ bello sfogarsi?

BARTLET: Ti sto nascondendo qualcosa?

OBAMA: Beh, non è che io non sappia tutto questo e ti ci sono voluti venti minuti per dirlo.

BARTLET: Lo so, ho un problema, ma ammetterlo è il primo passo.

OBAMA: Qual è il secondo passo?

BARTLET: Non mi interessa.

OBAMA: E che mi dici della speranza? La butto sulla rabbia?

BARTLET: No. Tu sei l’élite, puoi fare entrambe le cose. Quattro settimane fa hai avuto la migliore settimana della tua campagna, seguita – ammetto, inspiegabilmente – dalla peggiore settimana della tua campagna. E ora siete ancora pari nei sondaggi. Sei un 47enne nero con un cognome esotico che ha studiato ad Harvard e pensa che la devozione al tuo paese e le spille non siano la stessa cosa, e sei testa a testa con un eroe di guerra e un’ eroina cinematografica. Ai miei vecchi occhi, Senatore, questo sembra progresso. Avete quattro dibattiti. Vai via di qui e torna a lavorare.

OBAMA: Aspetti, cos’è che diceva sempre? Quando qualcosa andava male e il suo staff era triste e frustrato? Lei gli parlava con energia e alla fine concludeva sempre con qualcosa. Era..

BARTLET: “La pausa è finita.”