Che tristezza
A leggere il titolo dell’intervista a Goffredo Bettini sull’Unità di oggi – “Alleanze larghe dall’Udc a Rifondazione” – è inevitabile che la prima reazione sia strabuzzare gli occhi, e la seconda ridere. Poi però subentra un po’ di amarezza.
Un po’ per i compagni del Partito Comunista dei Lavoratori e gli amici del Movimento per l’Autonomia, ingiustamente estromessi da questo accordo di palazzo per spartirsi le poltrone; un po’ per questo paese, per il giorno funesto in cui dovesse essere governato da una coalizione ancora più larga e frammentata di quella del 2006; un po’ per Walter Veltroni, che nel momento in cui era più forte ha stupidamente accettato l’appoggio di chiunque (mentre poteva democraticamente far fuori chi voleva, con le primarie) e ora è stato a tutti gli effetti commissariato, finendo costretto a rinnegare sé stesso pur di arrancare fino al 2009.