Cercasi opposizione
La metto giù brutale: ha ragione il Pd a non andare alla manifestazione dei girotondi e hanno ragione i girotondi a prendersela col Pd.
Ha ragione il Pd a non andare alla manifestazione dei girotondi. Abbiamo già avuto un governo Berlusconi, abbiamo già avuto le leggi ad personam: la democrazia è rimasta lì, i colonnelli non hanno assaltato Roma, carriarmati in giro non se ne sono visti, dopo cinque anni si è andati diligentemente a votare, si è cambiato governo (solo grazie a qualche emigrato all’estero, ché gli italiani avevano scelto di nuovo Berlusconi) e a quel governo nessuno ha impedito di cancellare le leggi ad personam. Quindi, per favore, basta col la litania del regime e della dittatura: siate seri. Possiamo dirci serenamente che durante l’ultimo governo Berlusconi cinque anni di girotondi, palavobis, ambrejovinelli e micromega non hanno arginato di un briciolo la prepotenza del Cavaliere. Semmai ne hanno stuzzicato l’arroganza, oltre a macchiettizzare l’opposizione relegandola a un ruolo che non poteva che essere minoritario e facendola diventare un grande calderone in cui tutti quelli che ce l’avevano con Berlusconi si sono illusi di essere d’accordo anche su tutte le altre cose del mondo.
Diciamoci chiaramente che la manifestazione dell’8 non serve minimamente ad arginare Berlusconi, e semmai il prevedibile turpiloquio di certuni (vedi il tipo sul trattore) darà a tanti italiani un ulteriore motivo per solidarizzare con lui: la manifestazione serve a Di Pietro per rosicchiare voti al Pd e a Grillo e compagnia bella per dare un segno di vita, che in tanti ci chiedevamo dove fossero finiti. Tutto ovviamente legittimo, così come è legittimo che il Pd non abbia alcun interesse ad andare a farsi insultare in una manifestazione per cui Berlusconi ha tutto da guadagnare e nulla da perdere.
Detto questo, anche i girotondi hanno ragione a prendersela col Pd. Perché non puoi pensare che nessuno faccia opposizione a un governo, e se non lo fai tu – perché il Pd non la sta facendo – non puoi aspettarti che gli altri facciano lo stesso. Walter Veltroni – che comprendiamo essere parecchio impegnato a combattere sul fronte interno, ma ogni tanto farebbe bene a ricordarsi del fronte esterno – ha lasciato a Di Pietro e co. una prateria sconfinata e ora non può certo stizzirsi se i girotondi si lamentano della sua assenza.
Sia chiaro, l’opposizione del Pd non è spuntata e deficitaria per il proposito del dialogo: un po’ perché se fosse così ora – dialogo finito! – dovremmo assistere a scontri ben più accesi della noia assoluta di questi giorni, un po’ perché un partito che ha preso il 33% dei voti non può in alcuna circostanza sottrarsi al dialogo sulle riforme istituzionali ed elettorali. Ma finisce lì, e su tutte le altre cose è battaglia, altrimenti che cosa ci siamo raccontati in campagna elettorale? L’opposizione non si può fare lamentandosi e basta. Il governo propone i soldati in strada, il Pd risponde: “Demagogia”. Il governo propone le tessere per i poveri, il Pd risponde: “Demagogia”. Il governo propone le impronte digitali ai rom, il Pd risponde: “Demagogia”. Il governo propone la Robin Hood tax, il Pd risponde: “Demagogia”. Come vedete, abbiamo un ottimo programma per l’Italia.
Gli italiani non hanno ancora capito che paese vogliamo – probabilmente perché non lo sa nemmeno buona parte dell’attuale classe dirigente, mi viene da pensare – e ci lamentiamo pure se mentre noi ci ritiriamo in un cantuccio a sfornare associazioni e fondazioni qualcuno tenta coi suoi modi rozzi e narcisistici di fare opposizione.