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Primarie for dummies

Di tutte le riflessioni che vengono fatte per ridimensionare il cosiddetto fenomeno-Obama, a me questa – letta oggi da Rocca ma in questi mesi sentita da mille altre persone – pare in assoluto la più superficiale:

Se alle primarie democratiche ci fossero state le regole “winner takes all” usate dai repubblicani, cioè le medesime che il 4 novembre decideranno la presidenza degli Stati Uniti, o se perlomeno ci fosse stato un sistema di selezione del candidato ideato da persone senza rapporti intensi con sostanze psicotrope, Hillary sarebbe da tempo la nominata del partito e con buone, ottime possibilità, probabilmente superiori a quelle di Obama, di entrare alla Casa Bianca il prossimo 20 gennaio.

Dire questa cosa è un po’ come giustificare la nazionale di calcio eliminata al primo turno dicendo: “beh, avessimo potuto prendere il pallone con le mani li avremmo stracciati”. Le regole delle primarie democratiche saranno pure folli ma quelle sono, e lo sono da un bel pezzo: le conoscevano sia Hillary Clinton che Barack Obama e, anzi, probabilmente Hillary molto meglio di Obama, ché nel 1992 e nel 1996 Obama faceva il docente universitario e Hillary stava già in giro con Bill a fare i caucus. Mi sembra piuttosto inutile dire che con altre regole avrebbe vinto Hillary. Le regole sono uguali per tutti, e tutti fanno i conti con le regole che ci sono: Obama è stato bravissimo a fare i conti con queste regole, Hillary è stata pessima. Con regole diverse, anche le strategie dei candidati sarebbero state diverse. Sarebbe stato diverso il loro modo di distribuire le risorse, sarebbero state diverse le apparizioni, sarebbe stata diversa la concentrazione: sarebbero stati diversi i risultati. Sarebbe semplicemente stato un altro gioco, e il fatto che Hillary abbia miseramente fallito in quello che conosceva meglio di tutti non ci fa essere così fiduciosi nei pronostici. E poi, scusate: elections are about picking winners, no? questa storia delle regole è semmai un’aggravante per l’ex first lady: una valanga di soldi in più, degli consulenti strapagati, altre due primarie democratiche vissute negli anni novanta, e ancora non ha idea di come funzionino le cose lì. Se lei e i suoi sono svegli nel capire le cose del mondo quanto lo sono stati nel capire il regolamento delle primarie, beh, mi sa che il pianeta può ritenersi fortunato.