Continuity of business
In aziende dove si lavora seriamente sul talento ogni dirigente sa che non c’è possibilità di promozione a più alto incarico se non si è predisposto un piano chiaro per la propria successione, se non ci sono insomma uno o più eredi apparenti che sono stati individuati e formati, col concorso determinante del dirigente in partenza, per poterlo sostituire. Se Prodi fosse un mio collega oggi, mentre va in pensione, gli chiederei come capo del personale di dirmi chi crede di aver tirato su in questi anni, preparandolo adeguatamente e per tempo a prendere il suo posto. E poi lascerei a lui l’imbarazzo di valutare se stesso rispetto al raggiungimento di questo obiettivo, così strategicamente determinante per la vita stessa dell’istituzione che ha guidato: l’Italia.
Veltroni è forse l’unico che in un ricambio di classe dirigente ha creduto, basta guardare a certe candidature in parlamento e alla composizione del Coordinamento e dell’Esecutivo nazionale del partito. Certo, poi le decisioni si prendono in quell’inspiegabile forum denominato “caminetto” che non è previsto dallo Statuto, che nessuno ha nominato e che a nessuno risponde, ma voglio attribuire a WV il beneficio del dubbio e pensare che se avesse vinto le elezioni forse avrebbe anche acquisito la forza per fare pulizia e completare l’operazione di rinnovamento che in qualche modo aveva prospettato.
E’ per questo, ancora una volta per il principio della “continuity of business”, che non credo oggi sarebbe un bene se Veltroni lasciasse, senza nessuno che si assumesse la responsabilità delicatissima di agevolare, facilitare e garantire una transizione ormai non più procrastinabile. Io penso che per il bene del partito e del paese Walter debba restare dandosi un mandato molto chiaro, fatto – opposizione al governo a parte – di un solo punto centrale: individuare, formare e insediare la nuova leadership che si presenterà forte e autorevole alle elezioni del 2013 e che possa credibilmente governare il paese fino almeno al 2023.
Ottimo post di Ivan, da leggere dalla prima all’ultima parola.