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Un’altra bandierina

Oggi al nostro arrivo alla stazione di Vicenza ci siamo imbattuti in una piccola folla davanti un albergo: qualche bandiera del Pdl, tanti manifestanti No Dal Molin, tantissimi poliziotti. Stava per arrivare Silvio Berlusconi.

Vicenza è l’ultima trasferta della campagna: abbiamo fatto una bella iniziativa organizzata da alcuni ragazzi davvero in gamba, parlando di meritocrazia, di giovani, di mercato del lavoro. Poi a cena dai Nodari e ora in albergo: domani alle 9 si prende il treno per tornare a Milano.

A Vicenza si vota anche per il Comune e qui il Pd – oltre ad avere diversi ragazzi molto bravi candidati in consiglio comunale – ha la possibilità di fare un colpo storico, portando sulla poltrona di sindaco Achille Variati e strappando la città a uno storico dominio del centrodestra. Il tutto senza l’appoggio della sinistra radicale e con la città praticamente spaccata in due sulla vicenda Dal Molin. I sondaggi danno per certo l’approdo al secondo turno, e poi si vedrà.

Poi Silvio è arrivato, con quattro ore di ritardo. Ad attenderlo c’erano circa 250 persone (ripeto: duecentocinquanta) e diversi dei suoi gli hanno urlato contro per l’enorme ritardo. Le cose cambiano, anche a Vicenza.