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Scacco matto

La campagna elettorale italiana mi ha un po’ distratto da quella statunitense, che comunque vive una fase di relativa quiete prima della resa dei conti del 22 aprile: però questa cosa delle dimissioni di Mark Penn – che non era uno stratega qualsiasi, era il deus ex machina della campagna di Hillary – sembra il colpo di grazia definitivo alla già traballante candidatura della Clinton.

Hillary Clinton è in crisi: è in svantaggio nel voto popolare, è in svantaggio nella conta dei delegati e – salvo risultati incredibili – non ha la possibilità di rimontare. Anche sul fronte dei superdelegati, il senatore dell’Illinois guadagna posizioni giorno dopo giorno. Ora c’è il guru che viene silurato. Se fossi David Plouffe – il campaign manager di Obama – tenterei lo scacco matto: subito dopo la Pennsylvania, Barack Obama deve proclamarsi vincitore.