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Uno di meno

Saprete di certo che c’è questa storia degli indecisiconvinci cinque indecisi! – per cui siamo tutti lì come dei rabdomanti a origliare le conversazioni sul tram, al bar o in ascensore per portare avanti la nostra missione e convincere quante più persone della bontà del progetto del Partito Democratico e della candidatura di Walter Veltroni. Trovo sia una cosa particolarmente bella, un po’ perché porta in questa campagna un gesto – quello di convincere qualcun altro – che fa un po’ caucus e un po’ Atene, un po’ perché in un paese in cui ci si vanta di non avere mai avuto una tessera di partito in tasca, vedere così tanta gente nuova alla politica e alla militanza che si mobilita per convincere gli altri è una cosa che solo qualche mese fa sarebbe sembrata inimmaginabile (per conoscere le cause di questo fenomeno, vedi alle voci: 14 ottobre, Walter Veltroni, andare da soli).

In questi giorni girando con Ivan di indecisi ne abbiamo visti e convinti parecchi. Poi, un giorno, un indeciso – anzi: un’indecisa – si manifesta nella mia casella email. Per una di quelle strane cose che accadono spesso in rete, ha scritto a un indirizzo che stava un sito che avevo aperto ai tempi delle primarie credendo così di poter scrivere a Walter Veltroni. Ho letto e riletto la sua email per giorni. Poi ho deciso di risponderle. Non sono convinto di aver fatto la cosa giusta, magari mi aiutate voi.

From: Betty ***** <betty**********@yahoo.it>
To: info@conveltroni-tuscolano.net,
Date: Sun, Mar 30, 2008 at 10:06 PM
Subject: di nuovo un motivo per votare sinistra

Buonasera, mi chiamo ***** ********** ed ho 42 anni, questo è l’unico indirizzo che ho trovato per comunicare (forse con lei). Vorrei soltato chiederle como posso avere di nuovo fiducia, dopo essere stata trattata a pesci in faccia dal Comune di ********, comune governato dal centrosinistra dove ho lavorato per 10 anni come PRECARIA COCOCO e dopo, ripeto, 10 anni (dai 30 ai 40 anni) non mi ha nemmeno convocata per comunicarmi che non mi sarebbe stato più rinnovato il contratto e non solo, dopo la mia richiesta di avere almeno una spiegazione ed essermi umiliata a chiedere un aiuto, data la mia età, a trovare un’altro lavoro, mi è stato risposto dall’attuale Sindaco che non era un Ufficio di Collocamento.
Sono passati 2 anni, sono riuscita a trovare solo un’occupazione part-part-time (due ore al giorno) in un’impresa di pulizie e alla mia età è difficile ricollocarsi, ma purtroppo io ho bisogno di un lavoro che mi permetta di pagare le bollette e mangiare.
Adesso che siamo prossimi alle elezioni, ho sentito spesso nei suoi interventi che ci saranno dei provvedienti sulla sistemazione dei precari, per me e chi è come me. C’è qualche cosa da sperare o questi 10 anni lavorati con la speranza di una sistemazione, sempre con l’angoscia della paura di perdere il lavoro (come poi è successo) non sono serviti a niente ma solo a perdere tutto quel tempo prezioso?
La cosa più triste è che non contano più le capacità e la voglia di lavorare ma va avanti solo se hai conoscenze influenti e spinte di favore come mi è sucesso, non essendo dello stesso comune, non portavo il voto e hanno preferito sopprimere me rispetto agli altri due cococo residenti.
Tra poco si va al voto e per mia figlia è la prima volta, noi siamo una numerosa famiglia sempre stata legata alla sinistra da generazioni, ci piacerebbe riavere un motivo per continuare a farlo.
Se ha tempo per rispondermi le sarei molto grata.
In attesa di un suo gentile riscontro le porgo i miei più cordiali saluti.

From: Francesco Costa <posta@francescocosta.net>
To: Betty ***** <betty***********@yahoo.it>,
Date: Thu, Apr 3, 2008 at 2:05 PM
Subject: Re: di nuovo un motivo per votare sinistra

Cara *********,

grazie per averci scritto. Come sai, Walter è in giro per l’Italia e non sempre può collegarsi a Internet per leggere la posta elettronica: ogni sera qui al loft del Pd lo sentiamo e facciamo con lui il punto della situazione, raccontandogli anche delle email e delle lettere indirizzate a lui che arrivano ogni giorno.

**********, la tua storia somiglia a quella di tantissime altre persone che si trovano in una situazione professionale che li ha portati a rinunciare alla propria dignità, prima ancora che a quella stabilità economica necessaria per vivere con serenità. Non è un caso se Walter ha ripetuto più volte – l’ultima volta due sere fa, ospite di Raidue – che tra i tanti problemi di questo paese quello più grave è certamente la precarietà del lavoro. Si tratta di una vera e propria emergenza nazionale, che il Partito Democratico pensa di affrontare e risolvere ricorrendo alla possibilità di incentivare all’apprendistato, di dare forti incentivi a chi assume a tempo indeterminato, di stabilire che i contratti atipici non possano durare più di due anni, di estendere le tutele fondamentali a tutti i lavoratori. Pensiamo debba essere garantita, inoltre, la continuità dell’occupazione facendo della formazione permanente un nuovo diritto di cittadinanza, con la tutela del reddito in caso di disoccupazione e con un sistema efficiente di servizi per il reimpiego fissando un tetto minimo per i salari a 1000 euro. Pensiamo sia necessario stabilizzare i tanti precari come te che hanno lavorato per anni e anni nella pubblica amministrazione con contratti atipici e senza lo straccio di un diritto.

Abbiamo letto a Walter la tua email. Ha detto di trovare barbaro e inaccettabile che si possa rimanere per dieci anni a fare lo stesso lavoro con un contratto precario per poi essere mandati a casa in un età in cui il re-inserimento del mercato del lavoro è quanto mai problematico. Vedi, **********: se i tuoi datori di lavoro fossero stati costretti ad assumerti a tempo indeterminato dopo i primi due anni; se lo Stato li avesse sostenuti nella scelta di stabilizzare la tua posizione, facendo pagare loro meno tasse; se esistesse una rete di sostegno che avesse permesso a te di avere un sussidio di disoccupazione dal momento in cui hai perso il lavoro fino al nuovo impiego; se esistesse un programma di formazione permanente a spese dello Stato volto ad arricchire e integrare le competenze di chi, come te, si trova a cercare una nuova professione; se esistessero queste cose, forse tu e la tua famiglia oggi vivreste una vita più serena, più lieve.

Noi stiamo lavorando perché questo accada. Se vorrai darci il tuo sostegno, saremo ancora più forti. Un saluto anche da Walter: dice di tenere duro, ché stiamo arrivando. A presto.

Francesco
Partito Democratico