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D-Day

Il mio Democratic Day è iniziato con una sveglia che fa confusione con l’ora legale e suona prima troppo presto e poi troppo tardi, complice anche la quantità industriale di sonno arretrato e il conseguente rincoglionimento di chi vi scrive. Quindi esco di casa in fretta e in furia poco prima delle 10, destinazione il circolo del Pd di via Marcona 101. Ora, io non so se era colpa dell’ora legale o del weekend, ma Milano alle 10 del mattino era praticamente deserta e la cosa mi ha fatto un po’ di impressione.

Marcona 101
Arrivo al circolo intorno alle 10,40, trovo Ivan arrivato da pochi minuti: non c’è molta gente se escludiamo i militanti. Si leggono i giornali, si fanno commenti e previsioni, ogni tanto passa qualcuno e ritira un po’ di materiale da andare a spargere in giro per il quartiere. Sul banchetto oltre a vario materiale elettorale ci sono delle magliette in vendita. Sono piuttosto carine: sono nere, c’hanno scritta in arancione una battuta di Corrado Guzzanti (“Se i partiti non rappresentano più gli elettori, cambiamoli questi benedetti elettori”) e l’url del sito del circolo. Le guardo e proprio mentre penso alla possibilità di comprarne una un militante di una certa età si avvicina, guarda le magliette e sbotta: “Nere! Chi è che ha fatto fare queste magliette nere?! Togliamole subito!”. Com’è e come non è, in men che non si dica si scatena tutto un dibattito sull’opportunità di fare o no delle magliette di colore nero, sui giovani da intercettare, sul passato da ricordare, eccetera. Al dibattito partecipano solo over 60. Io li guardo tra il sorpreso e il divertito e decido di non comprare la maglietta: qualcuno era proprio incavolato per questa storia e il mio comprare la maglietta sarebbe stato visto come una provocazione e basta. Ma magari ci ritorno prima che finisca la campagna elettorale.

Affori
Alle 12 andiamo via e prendiamo l’autobus in direzione Milano nord, circolo Affori. Arriviamo, facciamo il pieno di volantini e andiamo nel mercato accanto a parlare con un po’ di persone. Considerata la zona di Milano (tradizionalmente in mano alla destra e alla Lega, che aveva anche un gazebo poco distante dal circolo), considerato il luogo (i mercati non sono luoghi tradizionalmente favorevoli al centrosinistra) è andata davvero bene. Fatte 100 le persone fermate, questi i comportamenti: 50 accettano il volantino, dicono che voteranno Pd, si fanno dare altri volantini da dare agli amici, eccetera; 25 non accettano il volantino, quindi escludono di votare Pd o magari di votare e basta; 25 sono indecisi. Li abbiamo visti, noi, gli indecisi: gli abbiamo chiesto perché sono indecisi, per chi hanno votato la volta scorsa, di cosa avrebbero bisogno. E abbiamo scoperto alcune cose. Abbiamo scoperto che sono per lo più persone che la scorsa volta hanno votato noi, e non sono rimaste soddisfatte. Abbiamo scoperto che sono persone poco informate, che non leggono i giornali e quello che sanno lo sanno dall’ascolto distratto dei telegiornali e dalle conversazioni con amici e conoscenti. Abbiamo scoperto che spesso basta dirgli due cose due – che il Pd ha mollato i vari partitini, che il Pdl ha dentro da Dini alla Mussolini ed è alleato con la Lega Nord e la Lega Sud, che se si vota di nuovo con questa legge è per responsabilità del centrodestra – e rimangono lì con la bocca aperta, quasi scusandosi per non aver capito prima chi vale la pena votare a questo giro. Per il resto, pochissimi gli elettori della sinistra estrema, che sono comunque in assoluto i più facili da convincere. Finito il volantinaggio al mercato torniamo al circolo, ci godiamo un bel pranzo stile festa dell’unità e dopo il caffè ci muoviamo di nuovo.

Colturano
Avete mai preso la metropolitana a un capolinea per scendere all’altro capolinea? Io e Ivan lo abbiamo fatto per la prima volta oggi con la metro gialla: da Zara a San Donato. Durante il viaggio mi appisolo con discrezione, pagando un po’ di stanchezza. Arrivati alla stazione di San Donato una Red Bull mi rimette in piedi (io non so cosa c’è di preciso dentro quella roba, ma su di me ha effetti miracolosi), incontriamo Marta Battioni (assessore del Comune di Paullo e membro dell’esecutivo lombardo del Pd) e con lei andiamo a Colturano. Piccolo parco, quaranta persone, alcuni ragazzi fanno dei murales su un muro concesso loro dal Comune, le casse diffondono l’ultimo album di Jovanotti. Ivan e Pippo Civati salutano i presenti e poi tutti a mangiare un gelato democratico. Si fanno le 17,30, tocca scappare di nuovo: Marta ci riporta a San Donato e da lì ci muoviamo verso il gazebo allestito dal circolo Caponnetto in via Paolo Sarpi.

Caponnetto
Per arrivare nel cuore della chinatown milanese prendiamo una metro, un autobus e un tram. Arriviamo in via Sarpi alle 18,30, ci aspettano i militanti del circolo e diversi amici e conoscenti giunti lì per incontrare Ivan. Ci facciamo un aperitivo democratico che offriamo ai passanti, diffondiamo materiale elettorale e ci accapigliamo cordialmente con un elettore della Lega venuto a portare in dono lecca-lecca e accendini col brand del partito di Bossi (ne ho preso uno e uno, li regalo a chi so io). Alle 20 chiudiamo il gazebo e ci salutiamo, dandoci appuntamento a domani: ufficio ore 12. Casa è poco lontana, torno a piedi: il mio Democratic Day è finito. Sono – come dire – un po’ stanchino.