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Sbam

Poi, un bel giorno, arriva il momento in cui la verità si para davanti ai bertinotti e i diliberti di ogni dove, quelli che negli ultimi dieci anni hanno detto una quantità epocale di scemenze sul mercato del lavoro, sulla flessibilità e sulle pensioni e che sulla base di quelle posizioni hanno costruito la piattaforma politica più arretrata e conservatrice della sinistra europea.

I bertinotti e i diliberti avranno comprato i giornali di oggi? Avranno letto che la disoccupazione era in vertiginosa crescita fino al 1996 e poi dal 1997- anno dell’introduzione delle norme del pacchetto Treu – è iniziata a scendere (11,3 nel 1998, 10,9 nel 1999, 10,1 nel 2000, 9,1 nel 2001, 8,6 nel 2002, 8,4 nel 2003, 8,0 nel 2004, 7,7 nel 2005, 6,8 nel 2006 e 6,1 nel 2007) e oggi è ai minimi storici? Avranno capito che la flessibilità è un valore al quale non siamo in grado di rinunciare, e che proprio la loro difesa medievale e corporativa del posto di lavoro ha generato la situazione attuale per cui per garantire la fascia di lavoratori più tutelata d’Europa abbiamo creato un intera categoria di schiavi a buon mercato?

La domanda è ovviamente ironica: non c’è nulla da capire. Lo sanno. Lo sanno e lo sapevano quando hanno piantato una grana clamorosa per tutelare i già protettissimi pensionati o i lavoratori del pubblico impiego, infischiandosene di quella macelleria sociale che si chiama precariato. Lo sapevano e oggi forse lo sanno ancora meglio, se hanno letto i giornali: anni e anni di difesa degli operai per scoprire gli operai votano in massa centrodestra, anni e anni in difesa dei precari e per scoprire che gli impiegati del settore privato votano in massa centrodestra (dati su Repubblica di oggi, pagina 11). Bravi, non c’è che dire.

I bertinotti e i diliberti nell’anno 2008 straparlano ancora di lotta di classe. Il punto non è tanto l’utilizzo di questo comico vocabolario d’altri tempi, quanto: ma quale classe? Ma chi rappresentano?