Barack Veltroni
Ieri ero a Spello, a seguire il discorso per l’Italia di W. Non penso di avere mai ascoltato un discorso con un numero così enorme di citazioni più o meno esplicite di dichiarazioni di un altro uomo politico. Giusto per farvi un’idea, quelli che seguono sono i passi del discorso che sono esplicite citazioni dei discorsi di Barack Obama: un po’ più di originalità non mi sarebbe dispiaciuta, ma c’è da dire che in effetti il messaggio di Obama – la speranza, l’unità nazionale, il cambiamento – è particolarmente adatto alla nostra attuale realtà. E W. è un obamiano di lungo corso.
Guardiamo negli occhi l’Italia e le diciamo: comincia un tempo nuovo. Il tempo del coraggio e del cambiamento. Il tempo della decisione e della responsabilità. Gli occhi degli italiani hanno visto troppo odio e divisioni in questi anni. Unire l’Italia, restituirle forza e orgoglio di sé. Ritrovare quel desiderio del nuovo che è l’energia vitale di una comunità.
Perché non ci sono due Italie separate da muri invisibili. Né è giusto mettere sulle regioni, sulle città, sulle case e persino sulle teste degli italiani delle bandierine di colori diversi. Gli italiani non “appartengono” a nessuno, se non a se stessi. Appartengono alla propria coscienza, alla propria mente, al proprio cuore.
L’Italia deve lasciare l’odio e scegliere la speranza.
E invece è proprio quando si sono mossi spinti dal desiderio di unità, che gli italiani hanno fatto le cose più grandi.
Il Partito democratico nasce per dare alle donne e agli uomini e ancor più alle ragazze e ai ragazzi del nostro Paese la certezza che se vogliamo, insieme, noi possiamo cambiare la politica e cambiare l’Italia.
La scelta è tra passato e futuro.
Dobbiamo credere in ciò che l’Italia può essere.
Noi vogliamo voltare pagina. Noi diciamo: non cambiate un governo, cambiate l’Italia. Cominciamo. Cominciamo a farlo insieme. Trasformiamo l’Italia.
Non toccherà certo solo a me. Non sarò, non sono solo io, a credere nel cambiamento, a lottare per realizzarlo, a voler fare le cose necessarie. Tocca a noi. Tocca a milioni di italiani. Dipende da noi, quello che possiamo fare insieme. Quello che insieme faremo.
Si può fare.
La speranza, il sogno: parole che alcuni giudicano ingenue, astratte, poco adatte alla politica e alle sue esigenze di realismo. Ma “speranza” vuol dire immaginare qualcosa che non c’è e impegnarsi per renderla possibile. Cosa di più bello nella vita? La speranza, la fiducia nel futuro, è il motore del cambiamento che serve all’Italia.
E’ per questo che io mi candido. Non per ricoprire una carica. E vi chiedo, nei prossimi mesi, di pensare non a quale partito, ma a quale Paese.