Coraggio politico
La cosa più singolare del comportamento recente di alcuni settori d’opinione di stretta osservanza dalemiana ortodossa non è tanto la difesa del carrozzone dell’Unione e del suo colossale fallimento che forse loro ripeterebbero volentieri. Non è nemmeno l’attacco livoroso e un po’ tragicomico alla linea politica di W., non è l’elogio della lucidità strategica di mister “se-perdiamo-le-regionali-mi-dimetto” e neanche l’assoluta malafede con cui dicono “così non vinceremo manco tra cinquant’anni” dando per scontato – per dire – che tra cinquant’anni ci sarà ancora un 7% dei cittadini con abbastanza coraggio da votare un partito comunista. La cosa ridicola è che tutti questi qui, capeggiati dal loro leader spirituale prima che politico, alle primarie del 14 Ottobre hanno chiuso il loro bel giornalino e si sono schierati tutti sotto l’ombrello rassicurante di W., ché se fossero andati con le loro gambe sai che sberle.