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The long run

Del supertuesday tutti hanno detto quel che c’era da dire, e forse se la Cnn si fosse messa a contare come doveva i delegati (dando quindi a Obama quel che è di Obama) la nostra nottata si sarebbe conclusa un po’ meno in tono minore. Va bene così, però: Obama still fired up e Hillary intrappolata e – cosa non indifferente – senza il becco di un quattrino (o quasi). Non che non fosse prevedibile, eh

[…] Secondo: i fondi. Si è detto fino alla nausea che una delle forze di Hillary è essere il candidato più rassicurante per l’establishment e quindi poter contare su una squadra di top donors da brividi nel mondo dell’industria, della finanza, dei media. Però. La legislazione americana sul finanziamento ai candidati prevede un tetto massimo di donazioni per ogni cittadino. Il tetto fa sì che ogni cittadino non possa donare più di una data cifra, e i ricchi donatori di Hillary hanno già quasi tutti raggiunto il loro tetto massimo. Obama è in grado di raccogliere un numero maggiore di donazioni dai ceti medi e medio-bassi, e quindi il suo salvadanaio è potenzialmente senza fondo: già oggi tra Hillary e Barack è testa a testa sulla raccolta fondi, e se Obama dovesse vincere in New Hampshire e – magari – costruirsi un great momentum riceverebbe una pioggia di quattrini da centinaia di migliaia di donatori. Com’è che si dice in rete: small is the new big. (da Perché Obama può vincere la nomination, il sottoscritto, 5 Gennaio 2008)