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Nei giorni scorsi, ha suscitato scalpore la riproposizione, da parte della senatrice Binetti, della tesi che considera l’omosessualità come una malattia, in quanto tale meritevole solo di essere curata. Si tratta, a mio modo di vedere, di una tesi sbagliata e pericolosa. È una tesi sbagliata perché l’omosessualità è una condizione umana, che non ha senso alcuno ridurre a una patologia e che deve essere rispettata in quanto tale. Ma è anche una tesi pericolosa, perché induce, o almeno asseconda, il misconoscimento dei diritti delle persone omosessuali di condurre una vita normale, senza subire discriminazioni sociali o addirittura, come purtroppo capita ancora con preoccupante frequenza, soprattutto nei riguardi dei più giovani, atti di persecuzione e di violenza, fisica e psicologica.
Walter Veltroni, 27 Dicembre 2007, La Stampa

Queste parole piuttosto nette confermano quel che penso a proposito della senatrice Binetti. Finita l’avventura di questa sciagurata legislatura (si spera dopo aver approvato una legge elettorale decente e senza essere passati da un governo Dini), la ciliciomunita si volatilizzerà verso la Cosa Bianca prima che Veltroni o una qualsiasi primaria possano sonoramente trombarla.
Oggi – per rispondere a quanti se lo chiedono – la presenza di Paola Binetti nel Partito Democratico (la cui responsabilità è di Francesco Rutelli) fa certamente perdere voti al Partito Democratico. La sua espulsione dal Partito Democratico però farebbe certamente cadere il governo, e un nuovo parlamento eletto con questa legge elettorale sarebbe costretto a sottostare ai ricatti di mille altre Binetti. Chi ha un minimo a cuore l’interesse del paese non ha dubbi su quale sia il male minore. Gli altri hanno un po’ più a cuore i loro, di interessi