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Leggere tardi, crescere meglio?

Questa non l’ho capita. David Cameron a giorni presenterà il suo programma sull’educazione e la scuola, e di recente ha anticipato: tutti i bambini – eccetto quelli con problemi di apprendimento, ovviamente – dovranno imparare a leggere a 6 anni. In pratica, durante il primo anno di scuola. La cosa ha fatto infuriare insegnanti, associazioni e sindacati, che reputano la cosa “irrealistica” e “frustrante”. Evidentemente dieci anni di Blair – “education, education, education” – non sono bastati.

Mi risulta che in Italia i bambini imparino a leggere e scrivere in prima elementare, e solitamente a cavallo tra le feste sanno già mettere le sillabe una accanto all’altra. Se l’argomento è che i bambini a sei anni devono ancora giocare e avranno tempo per studiare, io non sono d’accordo, ma discutiamone. Se l’argomento è che i bambini a sei anni non sono in grado di imparare a leggere, allora la teoria non tiene e io ne sono la testimonianza vivente: ho imparato a leggere e scrivere a tre anni ancora da compiere (sia chiaro, di mio ci ho messo solo una precoce attrazione per giornali e riviste, il merito è della pazienza dei miei genitori)