Yawn
Giornata di ordinaria amministrazione oggi su Kilombo. Si è dimesso un altro redattore (facendo così spazio al ritorno in redazione di uno squilibrato: proprio quello di cui avevamo bisogno), mentre un neo-redattore (uno di quelli che era stato bocciato dal voto del collettivo) ha praticato censura nei confronti di un metapost sulla base di un criterio completamente inventato che non trova alcun riscontro nella Carta di Kilombo. Il tutto con reciproci post di accuse, altri blogger che scrivono della questione pur non sapendone nulla nel tentativo di tirar su qualche commento o una ventina di page views, pubblicazioni di corrispondenza privata, insulti a destra e a manca : in un angolo, la madre fondatrice, la pasionaria, personcina dai toni sempre calmi e misurati, urla all’“inquisizione” e ai “dittatori di Kilombo”, mentre si riserva di “prendere le mie decisioni in merito”. Che paura.
Insomma, anche oggi non è successo nulla di nuovo. E’ sotto gli occhi di tutti: Kilombo è imploso. Fine della corsa.
Faccio una preghiera ai redattori che occupano abusivamente un luogo al quale il collettivo non voleva che arrivassero: salvate almeno la faccia. Dimettetevi in blocco e senza indire nuove elezioni, riconsegnate le password a Jaco e invitatelo a chiudere tutto. Staccate la spina a Kilombo.