Riflessioni domenicali
Non capisco i “non condivido gli obiettivi del V-day, ma apprezzo la partecipazione”. Anche le adunate di popolo mussoliniane erano piene di persone semplici, deluse e speranzose di cambiamenti. Ma non mi sembrano per questo delle occasioni di partecipazione da apprezzare, nè tantomeno delle pubbliche dimostrazioni di raziocinio e impegno civile di cui andar fieri. Gli italiani da sempre non aspettano altro che qualcuno che li convinca che tutti i loro problemi e difetti sono causati da un complotto di poteri forti di cui il popolo è vittima inconsapevole.
Giochino, infine: critiche asperrime (ove non addirittura insulti) verso i politici di professione, gag, statistiche e numeri snocciolati a più non posso, battute, indiscutibile presenza scenica, attacchi ai mezzi di comunicazione che nascondono e mistificano le notizie, passione per le adunate di pubblico non pensante, atteggiamento da semidio, rete di circoli di persone aggregate attorno all’ammirazione per la sua persona e non a contenuti, tono da “signora mia”, continui riferimenti al “popolo” e ai poteri forti, volgarità e tendenza al coupe de theatre.. di chi sto parlando, di Beppe Grillo o Silvio Berlusconi?